Il 14 giugno scorso Arcola si è risvegliata sommersa dall'acqua e dal fango: un giorno impossibile da dimenticare per quegli attimi di paura e smarrimento vissuti da parte di tutta una comunità.
Il circolo Pd di Arcola Ponte, attraverso il proprio direttivo e il suo segretario Bongiovanni, fa una riflessione a 360 gradi, a distanza di qualche giorno dal tragico evento, ponendo l'attenzione su alcune tematiche che nell'immediato post-alluvione si sono alternate all'ordine del giorno.
Ecco la nota:
"Siamo consapevoli che l'emanazione dell'allerta da parte di Arpal regionale non avrebbe cambiato la potenza dell'evento cha ci ha colpito ma avrebbe fatto si che tutta la cittadinanza mettesse al sicuro i beni e fosse psicologicamente pronta ad affrontare questa disgrazia.
Di fronte alla considerazione da parte dell'assessore Giampedrone di "evento non prevedibile" ci sorge spontanea una domanda: come è possibile che l'allerta gialla per forti piogge sia stata data in Comuni della provincia di Massa-Carrara nella vicina Toscana e da noi invece no? E soprattutto come è possibile che nel 2016 non esiste un dialogo tra regioni confinanti vista la delicatezza dell'argomento e la fragilità di tutto il territorio ligure quando c'è in ballo la sicurezza delle persone?
L'evento alluvionale del 14 giugno scorso ha colpito ben 3 comuni e per quello di Arcola, come emerge dalle prime stime dell'amministrazione, i danni stimati sono superiori a 1 milione di euro. Cosa aspetta la Regione Liguria a classificare questa emergenza di tipo B?
Di fronte a una così grande quantità di danni alle famiglie, con case letteralmente allagate, e alle infrastrutture, con strade chiuse a causa di frane, con quale faccia tosta l'assessore Giampedrone ha parlato dell'impossibilità di risarcimento della Regione ai danni subiti dai privati cittadini?
Inoltre è risultato molto grave e irrispettoso nei confronti dei cittadini di Arcola il fatto che la Regione Liguria abbia attivato per i volontari di protezione civile benefici di legge dpr 194/2001 art.9 (possibilità di stare a casa dal lavoro per svolgere l'attività di volontario durante le calamità) solo per due giorni, come se quelli di Arcola fossero alluvionati di quarta serie.
Al di là di questo brutto incidente di percorso da parte della Regione, un grazie doveroso va a tutti i volontari della provincia della Spezia che sono intervenuti nel nostro territorio anche senza benefici di legge, sacrificando la loro vita personale per aiutarci, in particolare la P.A Croce verde e volontari di Lunezia che dalle prime ore del 14 giugno erano ad aiutare la nostra popolazione.
Un altro tema molto discusso in questi giorni è stato quello della pulizia dei canali: a causa dei canali che hanno esondato la popolazione si è trovata travolta ancora una volta dopo il 2010 e il 2011 dall'acqua e dal fango.
Non vogliamo entrare nel merito ma l'amministrazione comunale nell'anno 2015 ha investito ben 90mila euro per la pulizia dei canali di propria competenza, molti di più rispetto a ciò che è stato destinato a questa materia in precedenza, considerando fin dall'inizio del proprio mandato questo un tema prioritario.
Analizzando la situazione ad oggi non possiamo che pensare a quanto è stato cementificato il nostro territorio dagli anni '70 in poi, cementificazione che in molti casi non ha rispettato la natura del luogo, chiudendo canali e fosse: come tutti sappiamo l'acqua se non regimentata a dovere travolge tutto quello che trova.
In quegli anni furono ricostruiti anche i canali, riducendo l'alveo, e ad oggi i nostri canali più importanti non riescono a sopportare la portata massima per cui fuoriescono creando disagio a tutti a causa anche dei cambiamenti climatici sempre più improvvisi.
L'amministrazione ha reso noto durante l'assemblea pubblica che per la mitigazione complessiva del rischio idraulico sul territorio di Arcola c'è bisogno di 15 milioni di euro. Tutti i progetti e le analisi sono stati effettuati, ora mancano solo i fondi, fondi che la Regione Liguria può, se vuole, stanziare.
Esattamente la metà dei soldi investiti attraverso mutui (30 milioni di euro), in base alle notizie di stampa emerse nei giorni scorsi, che la Regione Liguria ha manifestato la volontà di investire per comprare la sede di Piazza De Ferrari.
Di fronte ad alluvioni non devono esistere colori politici, in primo piano c'è la sicurezza dei cittadini ed ognuno di loro merita pari dignità.
Come Circolo Pd di Arcola Ponte supporteremo l'azione dell'amministrazione arcolana che ha avviato ad ogni tavolo richieste fondamentali a Regione e Governo per una risoluzione di un problema sempre più prioritario per tutti i cittadini, quello della prevenzione dal dissesto idrogeologico."