"È evidente - continua il consigliere - che il centro destra ha un'idea di sviluppo del nostro territorio che non tiene conto delle sue peculiarità e delle sue criticità. Per quelle aree la precedente amministrazione comunale ha pensato ad un processo di riconversione di carattere culturale, attraverso il progetto Nova, anche per sventare possibili speculazioni che non tenessero conto della storia e delle necessità del territorio. I consiglieri Costa e Pucciarelli in commissione dichiararono che la Regione doveva riprendere in capo a sé la programmazione commerciale per evitare, cito testualmente, i disastri avvenuti negli anni nei comuni. Tra questi, a loro dire, c'era anche il comune di Santo Stefano di Magra. Oggi con quale coerenza individuano proprio in quel territorio un'area dove far sorgere un'altra grande struttura commerciale? Hanno cambiato idea nel giro di pochi mesi? Per quale motivo? Non siamo contro il commercio a prescindere ma non si può non tenere conto di come una sua esponenziale crescita possa generare molti problemi in un tessuto tutto sommato di piccole dimensioni come quello della Val di Magra".
"Il percorso fatto in questi anni che ha visto una rinascita di quell'area in termini culturali e che ha voluto valorizzare la storia di uno dei luoghi del lavoro più importanti della nostra regione non può essere abbandonato in ragione di qualche interesse particolare e di uno sviluppo fuori scala destinato a mettere ancora più in crisi il già fragile tessuto commerciale della provincia", conclude il consigliere regionale del Partito Democratico.