«Era il 9 febbraio quando la Giunta del Comune della Spezia deliberò la revoca della sala Beghi da me prenotata per un evento commemorativo sulle Foibe - afferma il consigliere regionale - Oggi, all'amarezza di aver constatato purtroppo come La Spezia sia ancora ostaggio e vittima dell'estremismo della peggiore sinistra, si aggiunge il fatto che nonostante ripetuti solleciti scritti e verbali non mi sia stato ancora risarcito il pagamento della sala in questione da me non utilizzata. Sono così vuote le casse del comune da non riuscire a riconsegnare 170 euro alla sottoscritta?».
«Non riesco a crederci - dice Pucciarelli - ma a quanto pare il comune di La Spezia nelle sue casse non ha neppure 170 euro per risarcirmi. Forse, è tanto povero da essere costretto ad utilizzare il denaro destinato ad un importante incontro sugli italiani morti nelle foibe o fatti esuli dal regime comunista di Tito?».
Il consigliere in questi mesi ha effettuato ripetuti solleciti scritti e verbali senza ottenere alcuna risposta.
«Sembra di parlare ad un muro - aggiunge - Mi pare davvero paradossale che debba fare solleciti per avere un legittimo risarcimento di pochi euro. Quindi, all'amarezza di aver constatato purtroppo come La Spezia sia ancora ostaggio e vittima dell'estremismo della peggiore sinistra, si aggiunge il mancato pagamento da parte del comune spezzino. A febbraio si è manifestata la volontà da parte del comune, e delle forze che lo gestiscono, di tenere controllata la narrazione dei fatti avvenuti in quel non troppo lontano passato, e cioè di fatti criminali scomodi per la loro connotazione politica. A giugno invece si è manifestata la mancanza del comune di restituire il denaro ad un consigliere che aveva a cuore solo il ricordo dei nostri morti nelle foibe».