Una procedura sottoposta ai pareri di più organismi, ma che sostanzialmente prevede un duplice passaggio: il trasferimento della proprietà dal Demanio marittimo al Demanio storico artistico e la successiva acquisizione al Comune a titolo gratuito previa presentazione di un progetto di valorizzazione dell'immobile.
Ed è proprio questo (la valorizzazione di un fabbricato dalle enormi potenzialità situato fronte a mare) il motivo che ha spinto l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Ilario Agata a spingere sull'acceleratore per velocizzare l'iter burocratico che porterebbe il Comune rivierasco ad entrare in proprietà di un bene capace di contribuire allo sviluppo socio-economico in chiave turistica della cittadina, che già tanto ha investito sulla valorizzazione del lungomare.
"Allo stato attuale – spiega Agata – il Casinò municipale è considerato pertinenza demaniale dell'omonimo stabilimento balneare, e quindi sottoposto alle norme della legge Finanziaria del 2006 che, basandosi sulle stime dell'Osservatorio sul mercato immobiliare, ha valutato in circa 40 mila euro annui il canone dovuto per la concessione del solo piano terra, l'unico che in questo momento è utilizzato a fini commerciali. Una cifra di cui fa carico la "Levante multiservizi srl", la società pubblico-privata che detiene la concessione e che ha affittato appunto l'unica porzione dell'immobile utilizzabile, poiché i piani superiori versano in stato di evidente degrado".
Il passaggio dell'immobile al Comune, invece, consentirebbe di eliminare il vincolo concessionario di sei anni e il gravoso canone, elementi che impediscono una seria riqualificazione dell'intero complesso magari mettendo a bando una completa quanto economicamente impegnativa ristrutturazione ed una successiva gestione che lo valorizzino.
"Il Casinò è considerato immobile storico – continua il sindaco levantese – e ciò potrebbe giustificare un suo trasferimento al Demanio storico artistico. Oggi per l'intera comunità levantese vederlo versare in uno stato di palese trascuratezza è motivo di grande amarezza. Il suo passaggio al Comune consentirebbe di eliminare quei vincoli economici che complicano ogni tentativo di rilancio, di conferirgli il ruolo che merita per la bellezza dell'architettura e per la sua collocazione fronte a mare e di effettuare investimenti su un nostro bene. Per noi è quindi un compito prioritario provare a riscattarlo. L'amministrazione comunale, quindi, si mette in gioco, ma è necessario che chi è deputato a decidere sulla nostra richiesta ci conceda quest'opportunità".