Preoccupata di incorrere nelle sanzioni della commissione europea e di vedere così messa definitivamente ko la già traballante situazione economica della Regione, la maggioranza dice "no" alla caccia in deroga dello storno.
A conferma che la bocciatura della proposta di delibera presentata in Consiglio regionale dalle opposizioni non sia "ideologica" tua determinata solo dal terrore di una penalizzazione pecuniaria dell'Ue, la maggioranza dice "si" ad un ordine del giorno, presentato dalla Lega, che dà mandalo alla Giunta ed al presidente Burlando di trovare delle soluzioni - attraverso incontri con le istituzioni europee, i vertici ministeriali ed i parlamentari continentali - per consentire di inserire lo storno tra le specie cacciabili. Siamo consapevoli che, al lettore, il quadro generale risulti contradditorio, d'altra parte già nei mesi scorsi all'interno della maggioranza si erano manifestare diverse "sensibilità" sul tema venatorio. Va detto che la chiarezza non pare albergare neppure negli organismi europei, come sottolinea non senza ragione il leghista Francesco Bruzzone. «Una direttiva europea dice che possibile effettuare la caccia, ma la Cornmissione europea sostiene l'esatto contrario...». tutto ciò porta Bruzzone ad una dichiarazione forte: «Questa Europa mi fa schifo». L'assessore all'Ambiente, Renata Briano, prova a fare chiarezza: «Lo scorso anno la commissione europea ci mise in mora per una pratica analoga e noi fummo costretti a ritirarla. Memori di ciò, abbiamo atteso i pareti di Ispra e Commissione europea, poi risultati negativi. Di conseguenza, la Giunta esprime parere sfavorevole. In caso contrario, saremmo sanzionali dall'Ue. Sono però favorevole a cercare soluzioni per inserire lo storno Ira le specie cacciabili».