Io ed i miei colleghi del gruppo Ameglia in MoVimento abbiamo assistito ad una triste imitazione di quello che dovrebbe essere un consiglio: tanto per cominciare, l'intero peso del dibattito consiliare sembrava reggersi sulle spalle delle minoranze; i due rappresentanti di Ameglia Virtuosa e Scelta Democratica hanno fatto del loro meglio per costringere il facente funzioni Sindaco ad offrire un'esposizione dell'ordine del giorno che andasse oltre alla mera lettura di un paragrafo e all'alzata di mano collettiva. Purtroppo, il più delle volte hanno ricevuto risposte vaghe, approssimative e a tratti tinte da quella speciale arroganza che ormai, ahimé, abbiamo imparato ad aspettarci da determinati schieramenti del panorama politico italiano.
Di fronte ad un tale atteggiamento è comprensibile, anche se non sempre condivisibile, la foga con cui una parte della minoranza si scagliava contro ogni singolo punto dell'ordine del giorno, adducendo a volte anche motivazioni decisamente poco raffinate e facendo scarsa distinzione tra reali spunti di discussione e meri pretesti di opposizione; si può arrivare anche a questo, se si ha la sensazione che tutto sia meglio del silenzio.
E il silenzio, un assordante silenzio, era tutto ciò che potevamo sentire da parte dei consiglieri della maggioranza; mentre il facente funzioni Sindaco procedeva con l'esposizione dell'ordine del giorno, alla sua destra potevamo contemplare lo spettacolo indecoroso di una fila di individui da poco assunti al ruolo di adulti, che masticavano chewing-gum e, come tante asticelle radiocomandate, alzavano la mano in coro a comando del Presidente; niente più che meri portatori di voto, i consiglieri della maggioranza, tranne una singola eccezione all'ultimo punto dell'ordine del giorno, non hanno mai aperto bocca e proferito parola. Distratti e annoiati, a tratti assorbiti nei loro cellulari, si guardavano attorno con l'aria di chi sa di essere lì per un motivo, ma non ricorda più bene quale sia.
Ameglia in MoVimento però si ricorda bene quale dovrebbe essere quel motivo: servire il cittadino e provvedere alla prosperità del comune. Comprenderà quindi il lettore il motivo del mio pensiero di apertura; anche se è rincrescioso che siano passati ben due mesi dall'ultimo Consiglio Comunale, dopotutto non mi sento di rimpiangere l'assenza di altri simili indecorosi spettacoli; tuttavia, guardo alle prossime elezioni amministrative con la speranza che ad entrare nell'edificio municipale in futuro siano rappresentanti consci del loro ruolo e dei loro doveri, e con la certezza che noi faremo il possibile affinché questo possa accadere.