Parlamentari così delegittimati, lungi dall'occuparsi dei soli affari correnti per tornare quanto prima alla normalità istituzionale, hanno reagito come se nulla fosse accaduto, procedendo all'approvazione di una legge elettorale non condivisa (il c.d. "italicum" che presenta gli stessi aspetti critici del "porcellum") ed autoproclamandosi addirittura "costituenti", per modificare in profondità l'assetto della Repubblica, senza nessun mandato, in tal senso, del corpo elettorale. Già questo sarebbe grave, senza considerare che il necessario spirito costituente è inibito dal fatto che il Parlamento, senza dibattito e a colpi di maggioranza (derivante dal premio illegittimo, vedi sopra), sta meramente approvando un DDL governativo, perciò di parte, mentre altre sarebbero le vie maestre per le riforme costituzionali.
Bisogna essere animati dalla fretta quando si corrono i 100 metri, non quando si tratta delle regole fondanti di uno Stato. E il merito è peggiore del metodo, difatti quello che si profila all'orizzonte, un inedito "premierato assoluto", è un sistema fondato su un unico partito che, senza i contrappesi caratterizzanti le moderne democrazie, si troverebbe in mano potere esecutivo e legislativo, oltre alla nomina di organi di garanzia fondamentali per la vita democratica del Paese, quali il Presidente della Repubblica, i componenti della Corte Costituzionale, i membri del Consiglio Superiore della Magistratura (vale a dire assi portanti del terzo potere, il giudiziario). Ciò grazie al sistema elettorale "italicum" che per legge consegna, anche a un'esigua minoranza di elettori, la maggioranza assoluta nell'unica Camera rilevante che rimarrebbe, la Camera dei Deputati.
La Costituzione Repubblicana, frutto della lotta di Liberazione contro il nazifascismo, è nata dall'incontro delle tante culture che alimentarono la Resistenza, per impedire e prevenire qualsiasi tentazione e pratica autoritaria, insediando nelle istituzioni la libertà che ci è stata consegnata dalla vittoria sulla dittatura. L'approvazione dell'attuale DDL costituzionale metterebbe in pericolo tutto ciò. Per questo l'ANPI spenderà tutte le sue energie per impedire questo salto nel buio, chiamando alla mobilitazione tutti gli iscritti, i cittadini e le cittadine, le istituzioni, le associazioni, i sindacati, i partiti politici, che rispondendo a questo appello dimostreranno di riconoscersi attivamente nei valori dell'antifascismo.
Primo passo del percorso che dovrà portare, nei nostri intendimenti, alla vittoria nel referendum costituzionale che respingerà questo attacco alle istituzioni democratiche, è rappresentato dall'incontro pubblico Riforma Costituzionale: cittadini o sudditi?, il cui relatore sarà il Prof. Saulle Panizza, docente di diritto costituzionale all'Università di Pisa, che si terrà sabato 19 dicembre alle ore 16 presso il centro socio culturale "Ezio Ceccarelli" in via Crociata, a Sarzana.
Dal momento che la discussione sulla riforma costituzionale assume significato essenziale nel rapporto democratico tra istituzioni e cittadini, ANPI Sarzana e "Comitato Salviamo la Costituzione - La Spezia", oltre ai soggetti sopra menzionati, hanno invitato formalmente tutti i parlamentari eletti in Liguria e i Sindaci e Consiglieri Comunali di Ameglia, Arcola, Bolano, Castelnuovo Magra, Follo, Ortonovo, Santo Stefano di Magra, Sarzana, Vezzano Ligure.
Aderisce all'iniziativa il "Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Lerici".
Durante l'incontro si raccoglieranno le adesioni per la costituzione del "Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Sarzana e della Val di Magra".