A tutto ciò vanno aggiunte le 260 opere (tra cui I cercatori di granchi di Renato Guttuso) che con lungimiranza furono donati alla città e contribuirono alla nascita del Camec. Chi conosce la città della Spezia e la sua storia avrà certamente capito che ci stiamo riferendo al Croce di Malta, uno degli immobili di maggior prestigio della provincia, appartamento con splendida terrazza panoramica sul golfo, oggetto di polemica durante la scorsa estate per l'utilizzo disinvolto che ne è stato fatto da parte di personaggi che, ad oggi, non ne avrebbero titolo.
Acquistato con i proventi dell'imposta di soggiorno che fu applicata a commercianti, albergatori, ristoratori e beneficiari dell'attività turistica, il Croce di Malta è stato utilizzato come struttura organizzativa per la promozione a 360 gradi del territorio. Con lo scioglimento dell'APT, la proprietà dello stabile è passata alla provincia e, con la riorganizzazione delle competenze, alla Regione Liguria. Nel 2017 scadrà il vincolo che limita la destinazione dell'immobile ad uso ufficio e quindi l'appartamento sarà venduto. O, meglio, svenduto, alla luce dell'inevitabile degrado dovuto allo stato di abbandono.
Come Movimento 5 Stelle, riteniamo inaccettabile che tutto ciò possa accadere.
Il Croce di Malta è un patrimonio che i cittadini spezzini hanno acquisito a loro spese, pagando di tasca propria per dar lustro ad una città, la loro città, turisticamente e culturalmente in crescita. E, come tale, deve rimanere a beneficio di tutta la comunità.
Ci batteremo perché questo inestimabile patrimonio pubblico torni a La Spezia, e lì rimanga a disposizione dei cittadini, magari affidandolo alle molte associazioni culturali presenti sul territorio che si impegnino a valorizzarlo e a mantenerlo. Solo così potremo preservare un'identità storica e culturale che ci appartiene e ci identifica come spezzini.