Penso però con altrettanta chiarezza che cancellare la memoria, non avere il coraggio di dibattere attorno a personalità "scomode", perseverando nel processo di rimozione della memoria, sia un processo al quale ci si deve opporre con fermezza.
Ritengo che iniziative come questa, che gli organizzatori hanno pensato non certo proponendosi intenti acritici o celebrativi di un'epoca, ma piuttosto sforzandosi di studiare, di capire e di inquadrare storicamente la figura di Biggini, vadano nella giusta direzione, non rinunciando anche a riflettere sui giudizi che di lui hanno dato, tra gli altri, intellettuali del calibro di Norberto Nobbio, oltre alle testimonianze di uomini della Resistenza veneta che ne conobbero l'umanità e il senso dello Stato e della giustizia.
Nella memoria collettiva della nostra città di Carlo Alberto Biggini si conservano, credo, solo poche nozioni: gli si riconoscono i meriti di aver voluto, da Ministro dell'Istruzione, l'istituzione del Liceo a Sarzana, e quello di aver consentito la costruzione di un edificio scolastico all'avanguardia per l'epoca. Di fatto non si ricorda altro se non che era figlio del Biggini primo eletto nelle liste socialiste a Sarzana nel 1906 e nipote di un indomabile mazziniano e garibaldino, ben noto alla polizia dell'epoca. Ebbene, la giornata di sabato sarà l'occasione, non solo per i sarzanesi, per conoscere meglio Biggini non solo come uomo politico, ma come pensatore, studioso e teorico del diritto.
Concludo sottolineando quindi che, sabato prossimo, dopo aver portato il mio breve saluto alla conferenza su Biggini, parteciperò con grande piacere- ed è questa una precisazione che pensavo di non dover essere obbbligato a fare- al convegno su Rodolf Jacobs".