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Messa di inizio anno scolastico a Lerici. Uaar La Spezia: "Una nuova crociata" In evidenza

Dopo il recente exploit del Consigliere Comunale Spezzino Enrico Conti, che ha rispolverato una circolare fascista del 1926, per riproporre la collocazione del crocifisso nelle aule del Tribunale, si poteva pensare di aver ormai raggiunto ormai il massimo del "politically fantasy". E invece no. Lerici, 17 ottobre 2015. Una nuova crociata.

Di nuovo l'auspicio di un tuffo nel passato, stavolta con la ridicola ed anacronistica richiesta del Consigliere Comunale Manuela Mussi, di ripristinare ogni anno la Santa Messa di apertura dell'anno scolastico, individuandone il giorno ideale nel 4 ottobre. A voler esser maliziosi verrebbe da pensare che nei consigli comunali, come in parlamento, ci sia bisogno ogni tanto di qualche uscita cabarettistica, per tenere alto il livello dell'attenzione, altrimenti catturata dalla sonnolenza o dagli smartphone, ma più è più probabile che certi Consiglieri siano in cerca di visibilità.


La premessa della proposta del consigliere Lericino si appella ad un tradizionalistico bisogno di mantenere un rito, in quanto in voga, nientemeno, che dal 1948. Naturalmente, nella premessa c'è un chiaro e non casuale riferimento alla Costituzione, pubblicata proprio in quell'anno, ed alla sua compatibilità con "il diritto di ogni cittadino a professare privatamente e/o pubblicamente il proprio credo (art. 19) .


Continuando, il Consigliere Mussi fa un personale elogio di uno spaccato della nostra società, a dire il vero un po' retrò, esaltando l'importanza della religione cattolica, in quanto permeata nel nostro tessuto sociale e "parte integrante e determinante di ciò che siamo e delle Istituzione che abbiamo, in particolare di quella Scolastica che nella Chiesa cattolica ha trovato particolare sostegno già agli albori della sua storia". 

A parte il fatto che la resistenza dell'IRC nella scuola moderna la si deve ancora al concordato, verrebbe da chiedersi se il Consigliere Mussi si renda conto in che epoca stiamo vivendo, se si renda conto di quanto si sia trasformata la società e di quanto le comunità odierne debbano necessariamente includere e rispettare una pluralità di culture e di religioni, senza che una, solo perché privilegiata, venga imposta a tutti, come il cucchiaio di olio di ricino che fa tanto bene, senza peraltro curarsi minimamente dell'altrui pensiero. Il consigliere Mussi, nelle sue irragionevoli motivazioni, fa poi appello ad un anomalo principio di maggioranza, assolutamente inapplicabile in questo campo, secondo il quale "la maggioranza degli studenti delle nostre scuole è cattolica (e lo si evince dal numero dei partecipanti al catechismo)". 

Un principio di maggioranza, tra l'altro molto relativa, in virtù del quale ci si sente in diritto di discriminare ed imporre ciò che di fatto non è consentito, addirittura cercando il beneplacito delle istituzioni pubbliche. Il consigliere Mussi ignora, forse, che sono in forte calo gli studenti che si avvalgono dell'ora di religione a scuola e, nonostante ciò, aumentano gli insegnanti di religione, pagati dallo Stato ma gestiti dalla Chiesa, alla quale, peraltro, questi insegnanti devono essere devoti ed ubbidienti. A tanta attenzione e premura verso questa categoria docente, la cui tutela spinge addirittura a rifiutare un accorpamento delle classi per l'ora di religione, laddove risulterebbe più funzionale e meno dispendioso, non corrisponde però un'altrettanta premurosa attenzione all'obbligo delle scuole di garantire l'ora alternativa agli studenti non avvalentisi dell'IRC, obbligo spesso disatteso o mal gestito. 

Ci chiediamo quindi, perché il Consigliere Mussi non si prodiga in questo ambito per la garanzia di un diritto che è sancito dalle leggi e si impegna, invece, a perseguire un obiettivo non consentito, che implica un palese disprezzo al principio di una scuola laica? Non sarebbe sufficiente, e anche rispettoso nei confronti di una scuola laica, una semplice promozione della messa di inizio anno scolastico, da frequentarsi al di fuori dell'orario delle lezioni? O forse si teme che, altrimenti, andrebbe deserta? In conclusione, il Consigliere Mussi deduce che "lo Stato non assume una posizione neutrale ma una posizione garantista della libertà religiosa all'interno di una cornice di riferimento non più confessionale ma pluralistica" e, in virtù di questa riflessione "auspica che dal prossimo anno scolastico 2016/17 venga confermata la tradizione della S.Messa di inizio anno collocata nell'arco della mattinata, "perché fortemente radicata nella nostra cultura locale e nazionale". 

Nella nostra cultura locale e nazionale, si stanno però radicando anche altre tradizioni e culti religiosi e quindi ci chiediamo, si adopererà con lo stesso impegno, il Consigliere Mussi, per promuovere iniziative in favore di religioni emergenti o dirotterà sulla tutela del più ragionevole principio di laicità della scuola e quindi della sua neutralità rispetto a qualsiasi culto confessionale? 

Il circolo Uaar della Spezia, quest'anno, dopo aver scritto una lettera agli uffici scolastici regionali invitandoli a sensibilizzare i direttori scolastici sul rispetto della laicità della scuola pubblica, ha rivolto un ulteriore esplicito appello anche a questi ultimi affinché venga rispettato tale principio. L'Uaar, sempre disponibile al dialogo ed alla collaborare con il personale docente, sarà sempre attenta a questa situazione e pronta ad intervenire contrastando ogni tentativo di ingerenza, in difesa dei cittadini che rivendicano il loro diritto ad una scuola laica e neutrale. 

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