"La Regione, - prosegue - che possiede il 14% delle azioni ACAM, e che è il secondo azionista di ACAM, non partecipa al governo dell'azienda e lascia la palla completamente in mano ai comuni spezzini, e alla solita parte politica di sempre... quella dei debiti e del tracollo per intenderci!
Cosa avrebbe potuto fare il Governo Toti e, di riflesso, il centrodestra?
Avrebbe DOVUTO nominare, per il CdA ACAM, un uomo di fiducia (fiducia non per la politica, si intende, ma per l'Ente Regione, per l'Istituzione, per i cittadini): un tecnico, un funzionario, cercando appunto di evitare costi aggiuntivi ma soprattutto scegliendo in base alle capacità e al merito.
Cos'ha fatto il centrodestra invece?
Ha lasciato la palla in mano ai soliti noti che si sono lottizzati le poltroncine come hanno sempre fatto... oggi ACAM è in mano a chi, da anni, l'ha governata male e questa è la prova che il centrodestra, che governa, non è affatto una forza di cambiamento, anzi...
C'è persino da chiedersi: questo mancato intervento della Regione nasconde forse un inciucio?
Questa mancata nomina di un tecnico o di un funzionario o di chicchessia (con comprovate capacità, ovvio... perché nessuno vuole il solito politico perdente che ha bisogno di esser riciclato) da parte della Regione e di chi la governa nasconde, forse, uno scambio di favori o una contropartita?
Oppure il centrodestra (che dovrebbe governare) non vuole proporre nessuno perché non ha le capacità per assumersi il rischio di governare una azienda in serie difficoltà economiche?
O peggio ancora: forse perché Toti e il centrodestra condividono la fallimentare politica delle discariche, della scarsa differenziata, e sono assolutamente contro "Acquabenecomune"?
Comunque vogliamo metterla, da oggi e per i prossimi anni, ACAM sarà sempre in mano alla politica, e alla politica dei soliti noti: quelli che lasciano le città sporche ed invase dalla spazzatura, quelli che non sono in grado di staccarsi dal 25% di differenziata, quelli che, per "recuperare" denari, in barba al risparmio idrico, ti fanno pagare anche per l'acqua che non consumi, perché, se loro prevedono, o hanno previsto, di venderne un 'tot' e tu sei virtuoso, non ci son santi, quel consumo stimato e non erogato te lo paghi ugualmente... e le bollette lievitano così come la TARI!
Insomma, fermo restando che il M5S pretende (giustamente!) che le aziende a partecipazione pubblica vengano gestite da persone competenti e non da burattini politici, sottolineiamo come il nuovo governo della Liguria, oltre ad aver perso l'occasione di poter dimostrare di saper scegliere una figura di merito, scelta che evidentemente non è in grado di fare, sia stato assolutamente inconsistente e lontano dal bene dei cittadini e degli stessi lavoratori che avrebbero meritato un controllo in più su una società sull'orlo del baratro... che potrebbe addirittura trascinare con se alcuni Comuni!
Nel mondo ideale la politica dovrebbe star fuori dalle società, ma, in questo mondo, con queste regole, tocca alla politica dare un indirizzo.
Certo, ci vorrebbe quella politica con la 'P' maiuscola, che fino ad ora non abbiamo mai osservato nei classici schieramenti, e alla quale noi aspiriamo.
Quella Politica che con il consenso e la partecipazione dei Cittadini ha il DOVERE di scegliere, o di far scegliere, le persone migliori e più preparate per dirigere le Aziende a partecipazione pubblica.
Insomma, possiamo affermarlo: pronti, attenti, via... Fallimento Toti! Subito, in partenza!
Ora attendiamo con preoccupazione ulteriori possibili pessime sorprese per i cittadini... ma nessuno pensi che il Movimento Cinque Stelle rimanga a guardare senza farsi sentire visto che, a quanto pare, son cambiati i suonatori ma la musica rimane sempre stonata!" (2 agosto)
Francesco