Ci sembrano doverose alcune considerazioni:
- innanzi tutto consideriamo sconcertante il comportamento di Giampedrone che dopo dieci mesi dalla sua elezione al primo mandato da Sindaco, decide di mollare il Comune per inseguire le sue sfrenate ambizioni personali. Troviamo istituzionalmente gravissimo tutto ciò e crediamo che così facendo tradisca i suoi elettori, ma soprattutto i cittadini costringendo il Comune a nuove elezioni.
- il suo senso delle istituzioni poi si misura dal fatto che in pratica ha già deciso che nel caso fosse eletto consigliere regionale o assessore (carica incompatibile con quella di Sindaco) non si dimetterebbe, come sarebbe doveroso, ma costringerebbe dapprima il Comune a diffidarlo formalmente a dimettersi e poi, in caso di risposta negativa, il Consiglio Comunale a dichiararne la decadenza. Solo in tal caso la carica di Sindaco verrebbe ricoperta provvisoriamente dal vice sindaco fino all'indizione delle nuove elezioni che si terrebbero al massimo entro un anno.
- vogliamo sottolineare che crediamo si tratti del primo caso nella storia di un Sindaco che dopo nemmeno un anno dalle elezioni decide di abbandonare il Comune. D'altronde i ben informati sostenevano già da tempo che Giampedrone volesse utilizzare il Comune come trampolino di lancio per la sua carriera politica e registriamo che avevano ragione.
In conclusione, vogliamo precisare che egoisticamente accoglieremmo con entusiasmo l'abbandono del Comune da parte di Giampedrone, ma il fatto è di una tale gravità che non può non essere evidenziato e comunque in ballo c'è molto di più di un capriccio di un giovane politico rampante, c'è il governo della Regione e l'alternativa tra un turista delle istituzioni e un' amministratrice competente e determinata quale è Raffaella Paita che conosce davvero il nostro territorio e che noi sosteniamo con convinzione ed entusiasmo.