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Ndragheta a Sarzana, Rifondazione: "Amministrazione smascherata, PD si renda conto della gravità della situazione" In evidenza

"Quanto accaduto pochi giorni fa a Sarzana al convegno organizzato dalla Casa della Legalità ha a dir poco dell'incredibile. L'irruzione al dibattito di componenti delle famiglie indagate per 'ndrangheta ha smascherato la stessa amministrazione comunale che da tempo sottovalutava o, peggio, negava pubblicamente l'insediamento del fenomeno mafioso nel sarzanese e nella Valdimagra". Lo denuncia in una nota Rifondazione Comunista La Spezia.

"Dopo questo avvenimento - prosegue la nota - ci auguriamo che il sindaco Cavarra, il Partito Democratico spezzino e ligure (lo stesso che curiosamente esprime il ministro della giustizia) e tutti i suoi amministratori locali e regionali si rendano finalmente conto della realtà in cui viviamo, realtà per altro che da anni è al centro della cronaca, delle indagini giudiziarie e giornalistiche,nonché dei rapporti delle commissioni parlamentari.

Insomma pare che tutti sapevano, tranne Cavarra e la sua giunta (di cui fa parte il segretario provinciale Pd Michelucci, già inebriato dall'odore di posto in regione al seguito della Paita).

Il sindaco e l'assessore regionale Paita farebbero bene a occuparsi meno di presunti e mirabolanti investimenti di Farinetti a Marinella o di ridicole promesse su futuri assessori-sceriffi con delega alla "legalità"e più delle possibili infiltrazioni mafiose in un'area il cui famigerato progetto rappresenta, oltre a uno scempio ambientale, una mela troppo golosa per tanti.

Lo stesso Cavarra che ha lamentato pubblicamente i tagli del governo Renzi alle amministrazioni comunali nonostante la propaganda sul roseo futuro da sempre promesso dal rottamatore fiorentino, dovrebbe rendersi conto di quanto le chiacchiere stanno a zero, specie in un problema così grande come questo, presente non solo a Sarzana, ma in tutta la regione.

La federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà al presidente della Casa della Legalità Cristian Abbondanza, che da anni con estremo coraggio compie un grande lavoro di informazione sul fenomeno mafioso, e alla moderatrice del dibattito Paola Settimini: la mafia si sconfigge anzitutto culturalmente, cioè riconoscendone la presenza, in secondo luogo togliendo ogni sua possibilità di arricchimento e attecchimento sul territorio, evitando inutili e faraonici progetti preda degli appetiti delle organizzazioni criminali".

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