A Genova e in Liguria, ancora prima che scoppiasse l'allarme rosso a seguito degli attentati di Parigi, abbiamo avuto casi di reclutamento e indottrinamento, giovani che sono partiti dalla nostra regione per morire a fianco dei combattenti dell'Isis. È evidente che il pericolo del fondamentalismo islamico si possa annidare nelle nostre città ed esplodere senza alcun controllo» dichiara Edoardo Rixi, vicesegretario della Lega Nord che oggi interverrà al convegno "L'avanzata del fondamentalismo in occidente e in oriente. Che fare nelle nostre città? Genova è a rischio?"organizzato dal Carroccio a Palazzo Tursi a Genova, alle 17.30.
«Come Lega a Genova da anni siamo impegnati in una forte azione di trasparenza a garanzia della sicurezza dei cittadini e dei nostri quartieri in merito alle ipotesi di costruzione di nuovi luoghi di culto islamico e al monitoraggio delle sale di preghiera che troppo spesso le giunte di sinistra che governano la nostra città hanno lasciato moltiplicarsi in modo più o meno abusivo o addirittura, in certi casi, ne hanno favorito la prolificazione – spiega Rixi – pensiamo che non si possa più permettere il ripertersi di certi comportamenti del passato e ridurre la costruzione di una moschea a una mera pratica urbanistica: per esempio come accaduto a Cornigliano dove si è lasciato che finanziatori arabi non ben precisati acquistassero un edificio per farne una moschea, in una zona dove anche per motivi di viabilità non si sarebbe potuto costruire. Occorre, al più presto, regolamentare la costruzione dei luoghi di culto. Non possiamo più lasciare i cittadini, magari organizzati in Comitati spontanei, da soli a combattere una guerra come "Davide contro Golia" quando si oppongono per motivi legittimi di sicurezza alla costruzione di una moschea sotto casa. La Lombardia del governatore Maroni ha messo paletti precisi: faremo lo stesso in Liguria quando tra un paio di mesi avremo deburlandizzato la Regione.
Oltre alle misure del modello lombardo, introdurremo anche la necessità di indagini preventive per i requisiti di accesso ai fondi stanziati, per legge, dai Comune e derivanti dagli oneri di urbanizzazione per "opere destinate al culto" : centinaia di migliaia di euro ogni anno. Continuiamo a dare queste risorse alle nostre parrocchie dove si fa volontariato, assistenza ai meno fortunati e addirittura agli alluvionati, magari anche utilizzandone una parte per restauri delle tante chiese che custodiscono opere d'arte, potenziale attrattiva anche per i turisti».