«L'allarme bomba di questa mattina al Tribunale di Genova dove si stava per svolgere il processo allo jiadista arrestato a Lavagna e per il quale sono in corso le indagini, è un segnale del pericolo a cui sono esposte le nostre istituzioni, le nostre città e i nostri quartieri.
E il governo che fa? Il consiglio dei ministri ancora non ha varato le annunciate "misure urgenti" contro il terrorismo che il ministro alla Giustizia Orlando, nella sua relazione letta proprio nel Tribunale di Genova, definiva come "ineludibili". Inoltre Orlando non sta muovendo un dito per fare uscire dall'emergenza la situazione carceraria che in Liguria è a dir poco drammatica con un sovraffollamento record a livello europeo con un tasso del 148%. Oltre a ricordare i rischi ai quali ogni giorno gli agenti della polizia penitenziaria sono sottoposti – quasi quotidianamente si apprende dai sindacati la notizia di una rissa, per ultima quella di ieri scoppiata nel carcere di Sanremo – non è più possibile ignorare il pericolo, reale, che proprio nelle carceri vengano indottrinati nuovi jiadisti, come nel caso del fondamentalista islamico arrestato a Lavagna.
Il ministro Orlando, che dovrebbe ben conoscere, da ligure, la situazione carceraria della nostra regione anziché venire in visita "pastorale" nel capoluogo e parlare di "modello Mattarella" per risolvere le beghe Pd post primarie, e di depenalizzare i reati – 157 quelli per cui il governo Renzi ha abolito il processo - si occupi invece dell'emergenza in cui si trovano gli istituti di pena prima che si trasformino definitivamente in polveriere pronte ad esplodere, dentro e fuori le proprie mura».