"Salutiamo con grande sollievo il decreto che autorizza la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dei Cantieri San Marco. Dopo sei mesi difficili, segnati dall'assenza di erogazione di alcun sussidio economico per gli oltre 60 "superstiti" del Cantiere, finalmente è giunta la notizia, da parte del Ministero del Lavoro, dell'approvazione della cassa integrazione, sperando non vi siano ritardi burocratici nell'erogazione da parte dell'INPS. Le "buone notizie" però finiscono qua."
Continua Bellegoni: "Sconcerta l'impotenza con cui abbiamo dovuto assistere a lavoratori lasciati a casa senza stipendio, mentre dentro il cantiere vengono utilizzati lavoratori rumeni e croati, "sfruttati" e "sottopagati" e, invece di cercare nuove commesse, si affittano pezzi di cantiere a ditte esterne, facendo un uso improprio dell'area destinata a cantiere di produzione e non cantiere di servizi. Mancano soltanto sei mesi per trovare una soluzione, perché ormai è chiaro che alla conclusione della cassa integrazione straordinaria farà seguito il licenziamento collettivo di gran parte del personale rimasto in San Marco; per arrivare definitivamente alla "consacrazione" di fatto del cantiere di servizi, oppure per compiere una vera e propria speculazione finanziaria su di un'area pubblica e a discapito dei lavoratori."
Conclude Bellegoni: "Bene ha fatto il Comune, attraverso l'assessore Pollio, a denunciare tale situazione e a richiedere che l'area sia messa a gara, il metodo più trasparente per rilanciare il secondo cantiere della città, senza cadere nel vecchio vizietto di aiutare gli amici degli amici o di avere un'altra famiglia Calderan pronta a saccheggiare le ricchezze industriali del nostro territorio. Chiediamo pertanto un intervento deciso da parte dell'Autorità Portuale per salvare e rilanciare questo grande patrimonio industriale spezzino."