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Pitelli, Conti (PD): "Opposizioni non urlino, ma ragionino"

Il consigliere comunale del Partito Democratico, Enrico Conti, interviene sulla questione di Pitelli.

"Fra pochi giorni - così Conti - si terrà un consiglio comunale straordinario sulle problematiche di Pitelli e, siccome, si sono sentite e lette tante posizioni vorrei fare un piccolo punto sulla normativa vigente in materia di cui nei forbiti interventi pubblici non ho trovato traccia e ciò al solo scopo di contribuire all'ordine e non al disordine di una giusta e, spero, costruttiva discussione che mi auguro ragionata e non urlata. I SIN, sono delle aree contaminate molto estese classificate fra quelle più pericolose, che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitate danni ambientali e sanitari. Questi siti sono stati classificati dal decreto legislativo 22/97 (decreto Ronchi) e dal decreto Ministeriale 471/99 e ripresi dal decreto legislativo 152/2006, che stabilisce che essi sono individuabili in relazione alle caratteristiche del sito, alla quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell'impatto sull'ambiente circostante in termini sanitari ed ecologici, nonché considerati di pregiudizio per i beni culturali e paesaggistici. Il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini, ha firmato in data 11 gennaio 2013 con protocollo n. 7 il decreto con il quale si stabiliva  una diversa  classificazione di ben 18 Siti di Bonifica di Interesse Nazionale a Siti di Interesse Regionale, riducendo i SIN da 57 a 39. Dalla lettura del testo del decreto, già nelle sue premesse, si deduce che i siti diventati regionali,sono quelli ritenuti non soddisfacenti i requisiti dell'articolo 252 del decreto n. 152 del 2006, come modificato dall'articolo 36 bis della legge del 7 agosto 2012 n.134 che ha convertito nella Legge " Misure urgenti per la crescita del Paese". Le Regioni relativamente i SIR devono redigere ogni anno una relazione al ministero sullo stato di avanzamento degli interventi di bonifica, così come previsto dal decreto n.468 del 2001 che disciplina il programma nazionale di bonifica e di ripristino ambientale. La legge 7 agosto 2012 n.134, comma 2 dell'art. 36 bis (Razionalizzazione dei criteri d'individuazione di siti d'interesse nazionale) disponeva che il Decreto Ministeriale doveva essere adottato nei 120 giorni successivi, sentite le Regioni interessate. Queste ultime, ai sensi del comma 3 dello stesso articolo, potevano farsi parte attiva verso il Ministero per la richiesta di riperimetrazione dei SIN presenti sul loro territorio. Con questo nuovo decreto, il Ministero ha adottato il provvedimento che declassa a siti regionali ben 18 siti fra i 57 SIN. Il competente ministero ha regolamentato la questione inviando una comunicazione unilaterale alle Regioni di esclusione dei siti presenti sul loro territorio, chiedendo a queste ultime di confermare entro 15 giorni le decisioni del Ministero o di comunicare eventuali diverse e motivate valutazioni; in assenza delle quali, il Ministero avrebbe proceduto comunque all'esclusione. Secondo il Ministero dell'Ambiente questo nuovo provvedimento snellirà la burocrazia nelle procedure, mantenendo gli impegni di finanziamento in capo al Ministero e condizionandoli alla definizione di Accordi di Programma. Nel caso di specie la magistratura è ancora impegnata a fare chiarezza sulla situazione di Pitelli non essendo stata sufficiente la prima indagine ed il conseguente giudizio che hanno evidenziato , a mio avviso, una non appagante indagine (così come sta dimostrando quella attualmente in corso) ed i limiti del concetto di prescrizione del reato emersi in tutta la loro inadeguatezza in sede di giudizio. Il nostro territorio ha subito le decisioni del governo e , oggi, la regione Liguria si trova in mano il   gioco delle bonifiche su tale area. Tale situazione può essere una risorsa, che avremmo preferito non avere come collettività ma che c'è, perché argomentando realisticamente in ordine alla  realizzazione concreta delle bonifiche possiamo sicuramente affermare che tale opportunità scaturisce dalla necessità di favorire ricerca ed innovazione, creare occupazione e salvaguardare le popolazioni dai rischi persistenti e favorire il recupero e lo sviluppo del territorio. In altri termini le bonifiche possono rappresentare non un problema, ma una opportunità. Questa posizione sarà possibile se in un gioco di squadra tra istituzioni e cittadini, con le opposizioni che ragionino e non urlino nello svolgere il loro fondamentale compito , si riuscisse a trovare una posizione condivisa in cui l'interesse del cittadino sia prioritario rispetto alla vanagloria di qualche presunto capo popolo che si sente tale solo per gli applausi ricevuti in sede consiliare dalla sua claque".

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