"La vicenda ha tenuto banco per molto tempo, con numerosi articoli apparsi sulla stampa, anche recentemente – ha dichiarato – Non sempre però sono state fatte affermazioni corrette nel merito del percorso che porterà il Comune a cedere l'area al privato. Più o meno velatamente si è accusata l'Amministrazione di "svendere una testimonianza storico – culturale" o peggio ancora è passato il pericoloso messaggio che con i soldi si può acquistare tutto. Ci tengo a sottolineare fermamente che non è affatto così. Generalizzare, come in questo caso, è soltanto dannoso e porta ad una grave controinformazione. Nel caso specifico si è perso di vista l'elemento fondamentale e cioè che lo stradello in questione presenta una serie di criticità e non conserva tratti originali se non nella sua parte delimitata da muri in pietra che costituiscono elemento caratterizzante il paesaggio e che verranno mantenuti visivamente percepibili così come prescritto dagli uffici preposti. La valutazione complessiva sullo stato e sull'attuale valore dello stradello è frutto di un percorso estremamente scrupoloso portato avanti dagli enti preposti, condiviso con la cittadinanza in numerosi incontri e vagliato dalla Soprintendenza, le cui valutazioni rappresentano uno dei tasselli di un iter, ripeto, complesso e accurato. Ciò premesso, è bene evidenziare che la questione dello stradello non può essere considerata fine a se stessa, ma va inserita in un contesto molto più ampio,che riguarda il progetto di complessivo recupero e riqualificazione di un'area di grande pregio, che grazie a questo intervento sarà riqualificata come merita. Penso a questo proposito a Villa Bianca e alla zona circostante,che versano da decenni in un forte stato di abbandono; l'operazione permetterà non solo di mettere in sicurezza il versante, ma di riqualificare la villa, che sta cadendo a pezzi, e di restituirle quindi il fascino del suo valore storico, con un intervento che ne manterrà i tratti peculiari e le forme originarie, senza aumento di volumi. In questo contesto tengo inoltre a precisare che l'ampliamento di superficie non corrisponde affatto ai 290 metri quadri di cui si parla, ma si tratta meramente di un piccolo volume tecnico interrato di 16 metri quadri. Il sentiero sarà ricostruito con tecniche tradizionali che lasceranno testimonianza dei suoi tratti peculiari e caratteristici, in linea con il contesto paesaggistico. Una ricostruzione che, tengo a precisare, non tombinerà il canale. Ripeto, l'iter è stato complesso e i passaggi sono stati condivisi con la cittadinanza. Non intendo che la vicenda venga spacciata come una mera operazione per far cassa da parte dell'Amministrazione. E' un ragionamento inaccettabile, che non rispetta il lavoro svolto con attenzione fino ad ora, con verifiche e valutazioni fatte unicamente nell'interesse della collettività. Le località del nostro pregiato territorio sono costante oggetto di attenzione da parte nostra – conclude il Sindaco – basti pensare al lavoro che l'Amministrazione sta portando avanti per il recupero delle zone collinari, per lo sviluppo sentieristico ed il recupero delle terre incolte, con la valorizzazione di Barbazzano e Portesone. A questo proposito ricordo l'impegno preso per il fondo di Maramozza, che dopo decenni, la nostra Amministrazione insieme alla Guardia di Finanza e agli uffici preposti, sta cercando di restituire all'uso pubblico. Mi rendo conto che non è sempre facile far comprendere le valutazioni che spingono ad ogni singola scelta, ma questa amministrazione ha una sua identità, non si nasconde dietro passaggi nebulosi e sta portando avanti un lavoro costante, su più fronti, per realizzare il "progetto Lerici", come promesso alla cittadinanza.