Pochi giorni dopo l'approvazione da parte della giunta della proposta di delibera del Piano regionale dei rifiuti, che a breve approderà in aula per l'esame definitivo, il vicepresidente del Consiglio regionale, Luigi Morgillo (Forza Italia), fornisce un'anticipazione:
«A mio avviso la novità è rappresentata dal fatto che la giunta nella delibera approvata pochi giorni fa afferma, nero su bianco, che la discarica di servizio nello spezzino non è strettamente necessaria, non è fondamentale». Morgillo cita le parole esatte della delibera relativamente alla discarica di servizio nell'area della Spezia: «Considerata l'esiguità dei materiali di scarto, possa essere definita residuale ai fini della pianificazione». Il vicepresidente avanza una domanda: «Per quale ragione finora si è portato avanti il progetto relativo alla realizzazione di una discarica a Mangina, nel Comune di Borghetto Vara, da me osteggiato insieme ai cittadini che si sono organizzati in un Comitato per combattere la discarica?». Morgillo ricorda che l'iter del progetto ha impegnato cospicui fondi pubblici: è già stato sottoposto ad un minuzioso iter di Via (Valutazione di impatto ambientale), che ha richiesto tempo e lavoro da parte dei tecnici della Regione i quali, alla conclusione dell' esame, hanno dato il loro parere negativo. «Finora non è mai stato individuato un sito davvero idoneo ad accogliere una discarica di servizio - riprende Morgillo - soltanto per ragioni politiche, per evitare scontri in seno al centrosinistra che da sempre governa la Provincia, la città di Spezia e molti dei Comuni della zona». Secondo il vicepresidente, una volta tramontata per ragioni tecniche l'ipotesi Mangina, la giunta preferisce di fatto "tralasciare" per il momento la questione discarica, per non provocare contrasti all'interno del centro sinistra spezzino. «Tanto più – continua il vicepresidente – che nella delibera si definisce residuale la questione discarica, ma il piano alla fine non la esclude: questo atteggiamento si chiama "rinviare la soluzione dei problemi". Assistiamo ad una totale mancanza di coraggio». Continua il consigliere: «Il piano sembra un libro dei sogni, dove si ipotizzano soluzioni legate al fatto che si traguarda l'obiettivo del 65 per cento di differenziata, dal quale siamo lontanissimi. La verità è che finora è stato realizzato un impianto per il Cdr, che non ha mercato e che in futuro la spazzatura continuerà ad andare fuori provincia con un notevole aggravio di costi». Secondo il vicepresidente: «Questa incertezza, questa mancanza di prospettive concrete, oltretutto, non aiuta Acam, già in forte difficoltà, e l'attuazione del suo piano industriale». In conclusione, Morgillo ritorna sulla vicenda Mangina e sul metodo fin qui utilizzato per la scelta del sito, da lui aspramente contestato, anche con la presentazione di diverse interrogazioni. «Non si è tenuto in alcun conto di alcune semplici, ma inattaccabili considerazioni che portano all'esclusione del sito e questo mi pare già molto grave – dice – La realizzazione di Mangina, oltretutto, avrebbe comportato costi elevatissimi, come hanno specificato anche i tecnici. Perché spendere tanto denaro per far fronte ad una situazione definita residuale?».