Un provvedimento, quello del 2009 poi successivamente modificato nel 2011, che prevedeva interventi di ampliamento degli edifici, in alcuni casi anche in deroga alle normative urbanistiche, costituendo una pesante ipoteca del cemento sul territorio, e che solo una forte mobilitazione di larga parte della società ligure aveva impedito che fosse stato anche peggiore, come la prevista applicazione anche nei parchi poi per fortuna ritirata. Colpisce soprattutto la logica della proroga, quando oggi la questione edilizia deve essere sempre di più legata a criteri di efficienza e risparmio energetico e termico, e di sicurezza. Si poteva cogliere l'occasione della fine degli effetti del Piano Casa (31/12/2013) per una nuova politica edilizia regionale, in cui la ristrutturazione del già costruito assieme ai concetti sopra espressi di efficienza e sicurezza fossero i punti centrali di nuove iniziative legislative e di regolamentazione edilizia. È questa la proposta che fa Legambiente Liguria, per dare slancio davvero all'edilizia e allo stesso tempo tutelare il territorio.