Una volta tanto le brame speculative che distruggono la bellezza e il fascino del nostro paesaggio sono state rintuzzate. Conseguentemente a queste bocciature il Comune di Lerici ha negato qualsiasi tipo di variante al PUC atta a consentire edificazioni nell'area suddetta, area tra l'altro soggetta a frane e smottamenti, concedendo in compenso espansioni sul litorale, sbancamenti sulla falesia, pressoché il raddoppio dell'arenile in concessione. La speculazione ora ci riprova! I danneggiatori si sentono danneggiati, non paghi di fare parte dei gestori di una delle più importanti risorse comunali - le spiagge - pagando canoni ridicoli senza riuscire a produrre benefici significativi per la collettività, i bilanci della "Lerici Mare srl" sono eloquenti. I proprietari dello Stabilimento Baia Blu nonché soci della Lerici Mare adesso tornano alla carica denunciando presunti danni per la mancata realizzazione dei bungalow e avanzando richieste fantasiose di risarcimenti milionari sicuramente non tarati sui profitti della "Lerici Mare srl". Ma ahimè, in Italia ormai è costume non accettare le sentenze. Forte è il timore che si ripeta quanto già tragicamente accaduto alla Venere Azzurra, dove l'incapacità e la cattiva politica hanno espresso il meglio di sé. Chiediamo che l'amministrazione si impegni, nell'interesse di tutta la comunità, a difendere dalle brame speculative e dagli interessi di pochi il territorio, l'ambiente e il paesaggio che sono beni comuni e come tali devono essere tutelati. Chiediamo che sullo stato delle cose venga fatta informazione in modo trasparente e continuato. Le Associazioni ambientaliste Legambiente e Italia Nostra si impegnano a mantenere viva l'attenzione ed invitano tutti i cittadini a fare altrettanto.