127 bare nel cuore della città: tante quante i morti sul lavoro in Liguria negli ultimi cinque anni. Così la Uil ha manifestato a Genova nell'ambito dell'iniziativa nazionale di sensibilizzazione contro gli infortuni mortali sul lavoro.
Il presidio della Uil si è svolto in piazza Matteotti con la presenza del commissario straordinario della Uil Liguria Emanuele Ronzoni e del presidente nazionale del patronato Ital Uil Giuliano Zignani.
"Quella dei morti sul lavoro è una strage che non deve rimanere silenziosa, da gennaio a luglio sono morte 10 persone sul lavoro in Liguria – ha commentato Ronzoni – da anni chiediamo più controlli e più responsabilità alla politica per invertire una rotta disastrosa. Introdurre l'omicidio sul lavoro è necessario, cosi come creare una procura speciale che si occupi degli incidenti mortali. Vogliamo misure forti per mettere davanti a tutto la vita delle persone e la loro sicurezza. Portando a Genova centinaia di bare abbiamo voluto manifestare nel modo più brutale possibile cosa significhi morire sul lavoro: siamo ormai così assuefatti ai numeri da non renderci conto che si tratta di vite spezzate e di persone. Giovanni Guarascio, 69 anni, dipendente di un'azienda di rimessaggio e manutenzione, Xhafer Sahitaj, operaio rocciatore di 39 anni, Carlo Manca, di 48 anni, ha lasciato una moglie, Ilda, e due figli, Mattia e Sabrina, Davide D'Aprile, un operaio di 54 anni, Luciano Sanna, operaio, aveva 54 anni, e potrei proseguire a lungo, ma questa giornata di piazza – prosegue Ronzoni – vuole guardare al futuro e non solo al passato: in Italia ogni lavoratore deve avere il diritto a tornare sano e salvo a casa dai luoghi di lavoro e noi non ci fermeremo fino al raggiungimento del nostro obiettivo di zero morti sul lavoro".
"L'incidenza degli infortuni mortali (esclusi infortuni in itinere) in Liguria nel 2024 è stata del 12,6%, al momento identica rispetto al 2023 e già a fine giugno molto più alta del 2022 (4,9%). Nel mese di luglio del 2024 sono state 1.517 le denunce di infortunio sul lavoro in Liguria, esattamente 53 in più paragonate a luglio del 2023. Sono numeri che ci preoccupano: non possiamo tollerare che ogni giorno in Liguria, come nel resto d'Italia, madri e padri, figlie e figli, escano di casa per recarsi al lavoro e non facciano più ritorno. Oggi a Genova, come nel resto d'Italia, diamo voce e rabbia a questa strage che non può restare silenziosa" conclude.