Ho appreso con stupore dai giornali che esponenti della maggioranza hanno utilizzato la questione dell’accorpamento dei plessi scolastici per attaccarmi.
Appena si è presentato il problema mi sono subito attivato con il Provveditorato e la Provincia al fine di capire quale potesse essere la soluzione migliore. E' doveroso specificare che ciò che è stato votato in sede di consiglio provinciale non è altro che l’attuazione della riforma varata nel 2021 dal governo Draghi e fermamente sostenuta anche dai partiti di centrosinistra. Vi è di più: i criteri utilizzati per le riduzioni delle autonomie delle quattro province sono stati approvati dal consiglio regionale del 2007 (giunta Burlando-centro sinistra) e ad oggi mai contestati.
Inoltre la gestione del personale scolastico è esclusiva competenza dell'Ufficio scolastico che opera in regime di autonomia, la Provincia ha competenze solo ed esclusivamente per quello che riguarda l'indirizzo locale della tematica del dimensionamento, ma non dell'organizzazione della struttura scolastica.
Il programma di dimensionamento scolastico oggetto di questa deliberazione riguarda solo ed esclusivamente il livello delle figure dirigenziali (presidi), ridotte di tre unità. Non coinvolge in alcun modo i plessi scolastici, quindi non graverà sulla struttura didattica e non prevede chiusure di scuole o di singoli istituti.
Pertanto le polemiche sollevate dalla maggioranza vezzanese hanno il solo scopo di alimentare paure tra le famiglie e i ragazzi, paventando il rischio, totalmente infondato, che il provvedimento comporti la chiusura dei plessi e una minor offerta formativa per i nostri ragazzi.
Per quanto riguarda nello specifico il nostro comune, la delibera del consiglio provinciale del 14.11.2023 prevedeva nella sua stesura originaria l’accorpamento del nostro istituto (ISA11) con l’istituto della Spezia (ISA8). Come da richiesta inviata a mezzo pec dall’amministrazione comunale vezzanese, che chiedeva, invece, l’accorpamento di Vezzano con Santo Stefano (ISA12), si è provveduto ad emendare la proposta iniziale dando seguito a questa seconda soluzione.
Rimasi poi stupito dalla decisione dei consiglieri provinciali e amministratori di Vezzano di uscire dall’aula e di non votare la modifica richiesta proprio da loro. Forse, invece di fare come Ponzio Pilato e quindi scappare, avrebbero dovuto avere il coraggio di votare contro le loro stesse richieste.
Vezzano è un territorio splendido, ma terribilmente abbandonato. È fatto da persone in gran parte anziane, i nostri nonni. Abbiamo bisogno di tornare attrattivi per le famiglie, così manderanno i loro figli a scuola nel nostro territorio. Per farlo ho un sogno in cui metterò tutte le mie energie per far si che diventi realtà. Vezzano deve diventare una città a misura di famiglia e di bambino.
Purtroppo Vezzano è ferma al secolo scorso, dobbiamo realizzare quello che in oltre 30 anni loro non hanno saputo o voluto fare. Vezzano ha bisogno di infrastrutture e punti di ritrovo per i nostri nonni, parchi gioco degni di questo nome per i nostri bambini e di potenziare i servizi di trasporto scolastico e di mensa, oltre che di dotarsi di strutture scolastiche sempre più moderne.
Invito l’amministrazione a visitare (perché forse non l’hanno mai fatto) il campetto di Valeriano oppure il campo della Guida a Vezzano o ancora l’area verde di Lagoscuro o il parco della fontanetta ai Prati o “il mausoleo” di Sarciara, il campo di Bottagna, il parco giochi di Corea e mi fermo qui. Dimenticavo, una cosa è stata fatta: chiudere l’asilo di Valeriano e trasferire i nostri bambini nel cuore del traffico di Bonviaggio.
Da padre di un bambino di quasi cinque anni, ho i brividi al solo pensiero di quanto smog sono costretti a respirare i nostri bambini. Prometto che mi impegnerò a riportare l’asilo a Valeriano.
In conclusione vorrei fare una domanda all’amministrazione uscente: dove trova il coraggio di ricandidarsi alla guida di Vezzano?
Jacopo Ruggia
Candidato sindaco a Vezzano