"L'attività di un centro prelievi è un servizio di livello minimo e basilare di sanità pubblica che deve essere accessibile e facilmente raggiungibile; alla Spezia da anni ha chiuso il centro prelievi e ritiro referti nel centro storico; e, dopo anni di attività, ha recentemente chiuso -ottobre 2023- anche il centro prelievi di Via XXIV Maggio alla Spezia, per lasciare il posto alla realizzazione di una nuova Casa della Comunità (finanziata dal PNRR con un investimento di 550.000 euro); per i cittadini resta come unica opzione di scelta il centro prelievi di Bragarina, del tutto decentrato, in costante ristrutturazione con conseguente disagio degli utenti e servito dai mezzi di trasporto pubblici in maniera non capace di soddisfare le esigenze di un'utenza in massima parte anziana", afferma Roberto Centi, Consigliere regionale Lista Sansa.
Continua Centi: "questa situazione evidenzia la difformità nell'offerta di prestazioni di sanità pubblica erogata da ASL 5, capace di lasciare il centro della città sprovvisto di un centro prelievi. E' chiara la linea di indirizzo: smantellamento della sanità pubblica verso una apertura effettiva alla sanità privata a cui evidentemente e fisicamente si lasciano spazi di territorio e fette consistenti di utenza. Questa evidente carenza in prestazione da parte di ASL 5 configura una emergenza sanitaria irrimandabile a cui va posto quanto prima rimedio, per rispondere non solo alle esigenze dei cittadini, ma anche al dettato costituzionale dell'articolo 32".
Il Consigliere regionale ha quindi presentato un'interrogazione al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore competente per conoscere quali sono le contromisure messe -o che verranno messe- in atto da ASL 5 al fine di sopperire alla attuale assenza nel centro della Spezia di un centro prelievi e ritiro referti. "L'Assessore Gratarola ha risposto che verrà potenziata la rete delle farmacie abilitate. La farmacia, quindi, si pone quale "intermediario" tra paziente e professionista, secondo uno schema "commerciale" che è una risposta per noi insufficiente. Va invece salvaguardato il pubblico puro, specie nei servizi/ presidi terapeutici di base, anche perché l'erogazione delle prestazioni non comporta la piena presa in carico dell'utente da parte delle farmacie", conclude Centi.