Le scelte politiche che esulano dal programma di mandato prevedono la libertà di scelta, che è l’essenza stessa della democrazia. Rivendico quindi di manifestare la mia idea sulla questione tariffe treni, che purtroppo non ha visto una posizione unanime e condivisa ieri sera in consiglio comunale a Levanto.
Quando in autunno la Regione aveva iniziato a paventare gli aumenti tariffari come risposta all’overtourism introducendo abbattimenti sul pendolarismo delle Cinque Terre (quasi dimenticando che il servizio metropolitano esiste grazie al capolinea Levanto, e quindi escludendoci dalla scontistica), le levate di scudi sono state pressoché unanimi da parte dei comuni della riviera – ciascuno con proprie motivazioni - ma tutte ostili a questa scelta.
Va anche detto che, se gli aumenti avevano come obiettivo di selezionare un tipo di turismo di élite, non si intravedono investimenti adeguati. La nostra continua ad essere una Regione con enormi carenze infrastrutturali. Ormai dal disastroso evento del Ponte Morandi, dal quale sono quasi trascorsi sei anni, la rete autostradale è un cantiere perenne del quale non si vede il termine.
Il nostro è un territorio distante dalle connessioni autostradali e se si aggiunge il problema ospedale rischiamo davvero di risultare ben poco allettanti.
Ma non solo, la risposta della Regione è unilaterale, non ascolta le istanze dei territori e passa sulla testa di un’economia locale, che dà lavoro a moltissime persone, indirizzata al turismo consapevole e sostenibile
Questa era l’occasione storica per dimostrare come l’unione dei comuni della riviera, superati finalmente gli individualismi, potesse davvero rappresentare un ostacolo alla scelta della Regione alla quale invece, ancora una volta, si dà la possibilità di cavalcare i distinguo per tirare dritto.
Perché c’è un modello di sviluppo che deve vederci uniti, con la stessa visione e credo che aderire al ricorso al TAR fosse, e ancora sia, la strada più giusta. Il nostro è un Comune che sta perdendo ogni anno che passa sempre più abitanti, presto sarà sotto i 5000 ed è quindi indispensabile avere una visione unitaria che superi gli individualismi. Chiuderci nella nostra bolla non aiuterà a superare i problemi, che hanno bisogno di vederci uniti.
Olivia Canzio, Vicesindaco di Levanto