Non comprendiamo la reazione stizzita dei consiglieri di opposizione alla presentazione delle nostre osservazioni al Piano Urbanistico adottato dal Comune. Ogni cittadino ne ha facoltà per collaborare alla formazione ed al miglioramento del progetto. Spetta poi al Consiglio Comunale dove siedono i medesimi consiglieri approvare o meno tali proposte. Potevano farlo anche loro ma non hanno esercitato questo diritto. Dimenticando peraltro il fatto che qualora fossero state apportate correzioni in sede di adozione, il processo sarebbe stato interrotto per attendere la verifica preventiva regionale di V.A.S. Con il rischio di paralizzare tutte le autorizzazioni edilizie per il superamento della scadenza ultimativa del 31 dicembre 2023, fissata dalla legge per l’adozione dei PUC nei comuni come Arcola dotati di Piano Urbanistico da oltre dieci anni. Quindi abbiamo scelto la strada delle osservazioni per migliorare il piano senza penalizzare il territorio.
Soprattutto dinnanzi a situazioni nuove non previste perché non prevedibili, in quanto intervenute in fasi estremamente recenti. Tra cui l’accelerazione impressa alla lotta ai cambiamenti climatici dal Cop 28 di Dubai, come con la proposta di triplicare le energie rinnovabili entro il 2030. Così la recente cessazione delle attività della centrale ENEL e le conseguenti azioni pianificatorie che ne derivano o, ancora, il progetto di raddoppio della sezione idraulica del canale Rio Maggio da parte di Provincia e Regione, rispetto all’ipotesi dello scolmatore previsto nel piano, tanto per fare alcuni esempi.
Oltre al fatto di dare continuità agli impegni pubblici presi con i cittadini sul tema dei rifiuti e le proposte arrivate in recente convegno sulle infrastrutture. Un atto di sensibilità e coerenza con la nostra azione politica.
Ma forse la stizza dei consiglieri nasce dal fatto che molte proposte mettono a nudo responsabilità politiche non gradite. Ad esempio quando si propone un servizio di sanità pubblica territoriale oggi negato al nostro Comune. Quando si evidenzia l’assenza di indirizzi sulle ferrovie regionali per il rilancio della stazione di Arcola e l’organizzazione di una metropolitana di superficie di vallata integrata con il servizio ATC a prezzi camierati per turisti, pendolari e studenti. O quando si chiede di attivare un accordo di pianificazione tra Comune di Arcola e della Spezia da concludere con accordo di programma attraverso la concertazione di ENEL , forze economiche e sociali sul futuro della riconversione delle aree Enel in modo trasparente, senza coprire i progetti con protocolli secretati.
Comunque suggeriamo un gesto di fairplay: se una proposta è valida per l’interesse generale va considerata tale, prescindendo dal ruolo di chi la propone. Deve valere tanto per le maggioranze che per le minoranze. Aspettiamo che in Consiglio Comunale quando si dovranno esaminare le nostre proposte si utilizzi solo questo criterio.
Stefano Sgorbini
PD Arcola
