A seguito dei comunicati letti negli ultimi giorni, relativi al dimensionamento scolastico che prevede l'accorpamento di tre istituti comprensivi su delibera del consiglio provinciale, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni in modo da rendere la questione più chiara a tutti coloro che nutrono interesse nei confronti della scuola. Riguardo all'iter decisionale, i dirigenti scolastici insieme ai sindacati di categoria sono stati convocati nel luglio scorso dalla Provincia della Spezia per discutere del dimensionamento scolastico per l'anno scolastico 2024-2025, ma in quella riunione non è stato fatto alcun cenno alla questione di eventuali accorpamenti.
Da quel momento non è stata più convocata nessuna riunione tecnica per condividere le scelte, definire criteri o semplicemente informare gli interessati (passaggio per altro obbligatorio). Sul merito della delibera, va innanzitutto premesso che l'accorpamento degli istituti comprensivi non riguarda solo la riduzione di tre unità di dirigenti scolastici, come riferito in modo semplicistico, ma comporta una riorganizzazione complessiva che necessariamente produce disagi e criticità che a cascata riguardano tutte le comunità scolastiche coinvolte, ivi comprese le difficoltà dei genitori di accedere alle segreterie.
Data quindi l'importanza di tale deliberazione, sarebbe stato auspicabile un maggior coinvolgimento del mondo della scuola in modo da raccogliere istanze e problematiche e definire, in un cammino condiviso, dei criteri di scelta ragionevoli. Con la proposta letta sugli organi di stampa, a mo' di esempio, da un lato si darebbe vita a un istituto comprensivo con più di 1700 alunni distribuiti in 19 scuole tra la città della Spezia e i comuni limitrofi, trascurando quindi un indice di complessità prioritario; dall'altro si unirebbero due istituti comprensivi i cui plessi più lontani arrivano a distare 30 km, senza quindi considerare in alcun modo l'importanza della contiguità territoriale. Dal momento che le istituzioni scolastiche sono strutture sempre più complesse, che comunque rappresentano un elemento centrale del benessere sociale, ci auguriamo che a prevalere, in questa delicata decisione, siano gli interessi degli alunni, delle famiglie e degli operatori della scuola e non altre logiche che sono estranee all'ambito scolastico.