"Non posso che ribadire una forte preoccupazione per il destino della Rsa 'G. Mazzini' della Spezia e più in generale per la situazione di centinaia di famiglie della provincia spezzina che hanno serie difficoltà a gestire parenti anziani senza la disponibilità di posti letto nelle strutture e di servizi a domicilio. Alle difficoltà di queste persone si aggiunge anche la preoccupazione per i livelli occupazionali che, nonostante la risposta ricevuta oggi in Consiglio regionale dall'assessore Gratarola, sono garantiti solo fino al 31 dicembre di quest'anno".
Così il consigliere regionale spezzino della Lista Sansa Roberto Centi che sul tema ha presentato un'interrogazione durante la seduta di Consiglio di oggi.
"Purtroppo dalla Giunta ho ricevuto una risposta parziale che, seppur articolata con tanti numeri, non chiarisce in alcun modo i nodi cruciali della vicenda 'Mazzini' e delle Rsa in generale nella provincia spezzina – spiega Centi - Cambiando nome alle cose e usando adesso il termine 'Progetto G. Mazzini', i problemi restano sempre gli stessi. In primis l'edificio che oggi ospita la Mazzini: non è ancora chiaro se le intenzioni di Comune, Asl 5 e Alisa siano la demolizione, l'alienazione, l'adeguamento strutturale con ingenti lavori o altre soluzioni che finora non sono ancora emerse. La Commissione composta da Comune e Asl 5, che oggi abbiamo scoperto riunirsi settimanalmente dallo scorso giugno, ha dato come scadenza per l'individuazione di una soluzione definitiva la fine di quest'anno. A mezzo stampa il direttore amministrativo di Asl 5, Maria Alessandra Massei, parla di risparmio nel demolire completamente l'edificio e ricostruirlo anziché restaurarlo, ipotesi questa che ci farebbe subito venire una domanda: se la strada fosse questa, perché si è proceduto recentemente a lavori sugli infissi e sui servizi igienici al terzo piano dell'edificio per oltre 450 mila euro di soldi pubblici?".
"In attesa di sapere cosa ne sarà dell'edificio – prosegue Roberto Centi – non è stato chiarito nemmeno come si vorrà gestire la nuova Mazzini. Ad oggi sappiamo che tutti i soggetti potenzialmente interessati hanno sottolineato la necessità di prolungare la concessione dagli attuali 9 anni ad almeno 20 per poter rientrare delle ingenti somme necessarie per i lavori di restauro o di costruzione ex novo della Rsa. Nulla però viene detto sul tipo di gestione: completamente pubblica com'è oggi, privata, privata convenzionata? Ad oggi non ci è dato sapere quali siano le reali intenzioni".
"A tutti questi elementi va poi aggiunta una riflessione sulla situazione dei posti letto nelle strutture della provincia spezzina – sottolinea il consigliere regionale - In attesa di conoscere la strategia per ridistribuire gli attuali ospiti della Mazzini nelle altre strutture della provincia, resta ancora irrisolto il nodo delle 252 persone in lista d'attesa, della mancanza di strutture sul territorio e della difficoltà per le famiglie a trovare badanti e oss a domicilio vista la forte domanda inevasa".
"Parallelamente alla questione degli ospiti, occorre anche una ragionamento su chi lavora nelle Rsa della provincia – aggiunge Centi - Come hanno ben evidenziato i sindacati, fino ad oggi la cooperativa Coopselios (che gestisce le Rsa 'Mazzini' e 'Felicia') è riuscita a garantire i livelli occupazionali riassorbendo nella Rsa 'Felicia' i lavoratori in esubero dalla 'Mazzini'. Questa misura però non ha riguardato i lavoratori dei servizi come cuochi e cuoche, rimasti senza lavoro, e il portierato, che solo grazie all'intervento dei sindacati è stato parzialmente risolto".
"Per tutti questi motivi, e questi nodi irrisolti – conclude Roberto Centi - continuerò a chiedere conto della vicenda con puntuali interrogazioni in Consiglio regionale e in Consiglio comunale alla Spezia".