Il 10 ottobre alle ore 15.30 il Consiglio comunale di Sarzana discuterà dell’impatto sul territorio del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) valevole fino al 2025.
E’ il momento di far vedere alla Regione che il territorio sarzanese – e spezzino in generale – non intende piegarsi alle decisioni di Genova senza dire nulla. Vedremo chi avrà la schiena dritta.
E’ il momento pertanto di una mozione unica, che noi auspichiamo e che sia scevra da polemiche partigiane.
Il dispositivo delle due mozioni – una di minoranza e l’altra di maggioranza – hanno molti tratti in comune e l’unità politica di intenti sarebbe un forte richiamo alla Regione sulle necessità del nostro territorio, come già altri Sindaci nel ponente sono riusciti a rappresentare.
Vediamo, comunque, alcuni punti che, secondo noi del MSL, dovrebbero risultare imprescindibili:
1. l’ospedale di Sarzana è stato nella forma declassato nel PSSR a “ospedale di base distrettuale a forte integrazione con il territorio per le specialità presenti”. Anche nella sostanza il declassamento è sotto gli occhi di tutti: l’ospedale è drammaticamente deserto, molti servizi sono stati persi o depotenziati (anestesia, fisiatria, laboratorio analisi, endoscopia digestiva, ginecologia, pronto soccorso …). E’ necessario quindi che il PSSR sia modificato prevedendo che a Sarzana sia presente “un ospedale dedicato alle attività di elezione, di medicina generale e sede di ospedale di comunità”.
2. E’ necessario che la Regione si faccia carico del canone al privato per il Felettino (ca. 13 mln di euro l’anno per 25,5 anni). Se il canone rimanesse a carico ASL – come è attualmente – non ci saranno risorse per il personale e per servizi nuovi o migliori.
3. E’ necessario un piano straordinario di assunzioni, per riallineare la media del personale spezzino a quello delle altre ASL liguri e per migliorare l’assistenza ed abbattere le liste d’attesa per esami e interventi di elezione. E’ necessario verificare tutte le modalità (compresi benefit per abitazioni, turismo, formazione gratuita) per incentivare l’assunzione di personale nella nostra ASL. Non è secondario neppure verificare la possibilità di assumere temporaneamente medici di altre nazionalità (come ha fatto la Regione Calabria).
4. E’ necessario che l’opportunità dei fondi PNRR per l’assistenza territoriale (case di comunità ed ospedali di comunità) non vada perduta. Allo stato, l’ASL ha presentato solo progetti sulle mura, ma senza un concreto piano per il personale dedicato e senza una concreta mappatura dei bisogni di salute della popolazione e quindi senza un programma serio di presa in carico, soprattutto dei pazienti anziani, oncologici, cronici, con disabilità, con disagio psichico o di dipendenze.
5. E’ necessario un tavolo di confronto costante con l’ASL per l’abbattimento delle liste di attesa. In particolare, è necessaria la verifica di compatibilità dell’intra moenia con le prestazioni istituzionali. E’ intollerabile che una prestazione istituzionale sia prenotata per l’anno prossimo, ma, se si paga, la stessa prestazione viene erogata in pochi giorni.
6. E’ necessario un piano concreto con risorse e personale per gestire i servizi sanitari da oggi fino all’entrata in funzione del nuovo Felettino, utilizzando e potenziando a tal fine tutte le possibilità operative del S. Bartolomeo
7. E’ necessaria una commissione consiliare speciale, allargata a movimenti come il nostro, per seguire l’iter degli investimenti PNRR e per i piani di intervento da oggi al nuovo Felettino
Manifesto per la sanità locale
Insieme per una sanità migliore