Le dichiarazioni apparse in data odierna e attribuite al Sindaco di Riomaggiore secondo le quali “… La Via dell'Amore è diversa dagli altri sentieri, deve esserci una governance del Comune…” (Il Secolo XIX - domenica 2/7/2023) sembrano confermare il rischio concreto di un cambiamento di paradigma dell’offerta unitaria attuata sino ad ora dal Parco delle Cinque Terre in relazione alla fruizione dei sentieri e, in particolare, di quello Verde-Azzurro (di cui fa parte anche la Via dell’Amore) e che, lo ricordiamo, è parte integrante della REL (Rete Escursionistica Ligure).
Alla luce di ciò, l'Amministrazione del Comune di Monterosso al Mare desidera esprimere e confermare la propria piena comprensione e sostegno per le recenti iniziative di molte Associazioni locali, che hanno palesato le loro preoccupazioni in merito, e ritiene sia necessario avviare il prima possibile con il Parco e gli altri Comuni delle Cinque Terre una riflessione complessiva, che porti ad un necessario chiarimento dei numerosi dubbi recentemente sollevati ed al superamento della situazione in essere.
Non si ravvisa infatti alcuna necessità, né alcun fondamento, per un mutamento del metodo di gestione, sinora adottato, delle risorse comuni che ciascuna Amministrazione comunale mette, ha messo o metterà a sistema.
Numerosi progetti ed iniziative concluse negli ultimi anni, infatti, sono state portate a termine grazie alla sinergia tra Ente Parco e Comuni: una collaborazione virtuosa che ha consentito, ad esempio, la riapertura di Punta Corone (un promontorio privato di rara bellezza, prima non accessibile, ma che adesso è fruibile gratuitamente a chiunque lo desideri visitare), il ripristino di Via delle Agavi e la manutenzione di ben 130 km di rete sentieristica complessiva, su cui sono operativi 16 manutentori a tempo pieno.
Tutto ciò è stato possibile anche grazie al reinvestimento degli introiti generati dalla carta servizi del Parco, che da sempre vengono distribuiti secondo criteri di equità e solidarietà a tutti i comuni del Parco per finanziare o cofinanziare servizi come, ad esempio, il trasporto pubblico locale, la vigilanza nei borghi e nelle marine e altri progetti utili alle varie comunità locali.
Risorse che, in questi anni, proprio in ossequio ai principi di equità e solidarietà, sono state distribuite a Comuni che pure non avevano risorse da condividere e da mettere a sistema.
In conclusione, riteniamo che alcuni aspetti del meccanismo di ripartizione possano essere oggetto di riflessione. Riteniamo altresì, tuttavia, che l'impianto equitativo, solidaristico, collaborativo e a regia pubblica della gestione delle risorse del territorio delle Cinque Terre debba essere preservato, a tutela delle comunità e del territorio in cui risiedono.