Il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha pubblicato la graduatoria relativa alle autorizzazioni annuali per le attività di noleggio e di locazione di natanti e imbarcazioni da diporto nell'Area Marina Protetta.
“Qualche settimana fa – sottolinea la capogruppo Lega del Consiglio spezzino Giulia Giorgi - avevamo focalizzato l'attenzione sul tema, portando la discussione, insieme a tutti i gruppi consiliari, all’interno del consiglio comunale. Purtroppo, come avevamo predetto, sono molte le aziende del settore rimaste escluse dalla graduatoria.
Oggi si è concretizzato quello che tutti temevamo: decine di aziende, sia con sede alle Cinque Terre, sia con sede alla Spezia, sono state escluse e sono così costrette a subire ingenti perdite economiche vedendosi negato il diritto ad operare nell’area marina protetta, nonostante rispettino tutti i requisiti ambientali necessari”.
“Riteniamo che la decisione della Commissione del Parco, oltretutto arrivata con estremo ritardo visto che siamo già oltre la metà di giugno, sia priva di ogni senso ed inammissibile – prosegue Giorgi,che spiega - Siamo tutti dalla parte della tutela ambientale, soprattutto quando si parla del nostro mare e delle nostre magnifiche terre, ma vorremo capire in questo caso che senso ha vietare l’accesso a chi fa promozione turistica quando tutti i giorni sono centinaia le imbarcazioni private che senza controllo e tutele accedono all’area marina protetta. Tutte le imbarcazioni delle aziende del settore, al contrario, sono sempre più eco-sostenibili, grazie ai tanti investimenti che vengono fatti per renderle all'avanguardia nel rispetto dell'ambiente”.
“Tutte le unità da diporto, non adibite al noleggio o alla locazione, non hanno nessun vincolo e possono accedere liberamente all’area marina protetta. Oltretutto, non possono nemmeno essere monitorate in quanto non provviste di sistema AIS, obbligatorio, invece, per le unità a locazione e noleggio.
Ancora più di prima siamo vicini alle aziende colpite da queste scelte senza senso, che sembrano rispondere ad un ambientalismo che, in questi casi, è solo di facciata”, conclude Giorgi.