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Il “Governo” in visita alla redazione della Gazzetta della Spezia In evidenza

di Alice Tintori - I responsabili provinciali delle forze di governo si raccontano nei locali della redazione della Gazzetta della Spezia. 

Dopo che alle elezioni politiche di ottobre si è imposto il centrodestra, l’attuale governo è composto da  Fratelli d’Italia, Lega per Salvini premier, Forza Italia:  la redazione della Gazzetta della Spezia & Provincia ha incontrato:

Davide Parodi (Coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia)
Stefania Pucciarelli (Segretario provinciale Lega per Salvini Premier)
Giorgio Cozzani (Commissario provinciale di Forza Italia)

Di recente il centrodestra si è imposto come alternativa alle giunte di sinistra che hanno governato per lungo tempo la nostra provincia. In merito a questo e alle attuali problematiche, abbiamo condiviso l’idea di un’intervista.

Vi riportiamo le loro risposte alle nostre domande:
A poco più di sei mesi dall’insediamento di Giorgia Meloni, possiamo dare un giudizio sul nuovo governo?

Stefania Pucciarelli: Direi che in così poco tempo ha iniziato a dare delle risposte a un paese uscito dal periodo di Covid e parzialmente uscito da quella che è la crisi energetica, che si è iniziata a intravedere nel dicembre del 2021 e con estrema difficoltà si è trovato immediatamente dopo la costituzione delle Camera il 12 di ottobre, nel giro di un mese, a emanare una legge di bilancio, che ha visto i 2/3 impegnati nell’aiuto alle famiglie e alle imprese.
Quindi, di iniziative proprie ha potuto far poco, però ha iniziato a lavorare sul PNRR, ha cominciato a dare delle risposte partendo da chi realmente ne aveva più bisogno, e oggi inizia a ipotizzare quello che è il programma per il prossimo periodo.
Quindi, secondo me, è un governo che ha iniziato a dare delle risposte ed è più operativo negli scenari internazionali, quindi è un governo presente laddove è necessario essere presente e non è succube di nessuno.

Davide Parodi: Credo che il governo sia partito in maniera eccellente, se poi pensiamo a cosa dicevano di noi i nostri avversari durante la campagna elettorale: “sono un’armata Brancaleone”, “nel giro di due mesi l’economia sarà a pezzi”, “lo spread impazzirà”, “il governo cadrà”,ecc… ma è sotto gli occhi di tutti, nulla di tutto questo.
La situazione attuale è serena, il governo ha fatto la finanziaria più veloce della storia in cui emergono già i segni di una svolta culturale portando il lavoro al centro dell’attenzione, sull’aiuto ai bisognosi, si aiuta chi realmente non può lavorare, chi ha una difficoltà e non si dà un reddito di cittadinanza a chiunque, uccidendo così il mondo del lavoro.
In questo modo, si portano le risorse dall’assistenzialismo al rilancio del lavoro: questa politica sta dando i suoi frutti, basta notare gli indicatori economici e del mondo del lavoro.
Il governo di centrodestra in 6 mesi ha portato una svolta culturale di approccio alla materia, ridando dignità al lavoro, e guadagnandosi una grande credibilità internazionale.
Quindi, se dovessi dare un voto alla partenza del governo, le darei 10.
Ovviamente, le cose da fare sono tantissime, abbiamo ereditato una situazione pesante caratterizzata da conti pubblici disastrati, ma l’operato del governo si giudicherà nei prossimi 5 anni, credo che potremo rispondere agli elettori per tutto ciò in cui ci siamo impegnati.

Giorgio Cozzani: sottolineerei da subito che siamo il primo governo con una leadership femminile,  cosa che con la sinistra non è mai successa, una donna a capo, e direi che i risultati sono ottimi: molti non pensavano che si andasse avanti con una coalizione così stretta fra le tre forze politiche, perché gli interessi potevano essere diversi, ma non è stato cosi.
Anzi, Giorgia Meloni ha la situazione in mano e anche gli stessi vicepremier, Salvini e Tajani, stanno lavorando in maniera egregia e sinergica.
Inoltre, si sono dovute risolvere problematiche causate da governi precedenti: ad esempio per ciò che riguarda il reddito di cittadinanza e il superbonus, che dovevano essere la salvezza dell’economia ma  presentano numerose mancanze o manchevolezze.
Ad esempio, non creare un preziario calmierato delle opere prima di formare una legge inerente questo argomento: ad oggi ci troviamo con i prezzi dei materiali alle stelle e sarà difficile far tornare questo mercato così nazionale ai prezzi originari.
Inoltre, il reddito di cittadinanza è stato preso da chi non ne aveva diritto, come i bonus, che sono stati creati in maniera scorretta.

 

Come giudicate le amministrazioni di centrodestra della provincia della Spezia?

Stefania Pucciarelli: Direi che di fatto il giudizio l’hanno espresso recentemente gli elettori: a Sarzana il sindaco uscente è stato riconfermato al primo turno, così come si è scelta la continuità a Porto Venere e come è avvenuto lo scorso giugno alla Spezia, con conferme che hanno ampliato il consenso della prima legislatura. 
Ciò che dimostrano le amministrazioni di centro destra è un buon governo, caratterizzato da concretezza e dal tentativo di dare uno slancio al territorio con idee innovative e una concezione allargata a un sistema nazionale.
Quello che mi rende piena di orgoglio è l’apprezzamento che i miei colleghi rivolgono alle città riguardo la trasformazione che ritrovano nel giro di poco tempo, in cui chiunque vede un bel territorio con ampia offerta dal punto di vista turistico e delle potenzialità eccellenti dal punto di vista lavorativo.

Davide Parodi: ovviamente le giudichiamo in maniera positiva, poiché per quanto riguarda i partiti sono stati riconfermati i sindaci uscenti.
Noi siamo molto soddisfatti del lavoro dell’amministrazione spezzina e i cittadini ci hanno confermato la fiducia che noi abbiamo perché non era scontato vincere alla Spezia con il 50% e a Sarzana con il 54% con una riconferma netta.
La prima volta, abbiamo vinto al ballottaggio con percentuale al primo turno attorno a 37-38% e nella riconferma con il 54%, quindi credo che i cittadini abbiano apprezzato il nostro lavoro e il cambiamento delle città con l’amministrazione del centrodestra:
città più libere e meno oppresse da un partito che voleva controllare tutto, più pulite e vivibili, si è collegata la formazione con le esigenze lavorative, soprattutto sulla cantieristica e la nautica.
Oggi il problema è inverso, ovvero trovare manodopera; inoltre, abbiamo ricreato la rete fognaria: il mare è limpido.
Per quanto riguarda Sarzana, nell’ultimo risultato delle elezioni, l’amministrazione ha portato a casa la venta della colonia Olivetti e ci sarà un albergo che darà occupazione, ha messo in sicurezza Marinella che era colpita da inondazioni e su cui si potrà tornare a investire, ha ottenuto che il treno delle Cinque Terre parta dalla stazione di Sarzana.
Oggettivamente, l’amministrazione ha avuto un salto di qualità e i cittadini l’hanno visto: in città in cui storicamente i cittadini votavano sinistra, il centrodestra ha risultati concreti e ha ottenuto i loro voti. Ottima l'elezione della Sturlese a Porto Venere, che conferma il buon lavoro della giunta precedente.

Giorgio Cozzani: fino a 20 anni fa era difficile trovare tante amministrazioni di centro destra all’interno della provincia spezzina, che consta di 32 comuni, prevalentemente la maggior parte di esse era in mano al centro sinistra. Ad oggi c’è stato un cambiamento, e se andiamo a prendere le città più grandi come La Spezia, Sarzana e Lerici, sono comuni amministrati dal centro destra.
È chiaro che c’è stata un’innovazione perché i cittadini si sono accorti che i cambiamenti hanno portato ad opere e a lavorare in maniere diverse.
Le amministrazioni stanno lavorando bene, tutti i comuni stanno eseguendo opere pubbliche ed è chiaro che è positivo il lavoro che stanno svolgendo.

 

Potete darci un’anticipazione circa eventuali novità che l’attuale governo potrebbe avere in serbo per la nostra provincia?

Stefania Pucciarelli: si sta concretizzando il Polo Nazionale della Subacquea; vi è una notevole aspettativa da parte delle imprese del settore, in particolare per il nostro territorio, perché La Spezia è stata scelta come centro per sviluppare nuove tecnologie riguardo al mondo sottomarino. Molte delle nostre aziende lavorano già nell’ambito dell’underwater; la nuova struttura potrà però consentire un cambio di passo nelle attività del settore, dovrà fare da “incubatore” per avere finanziamenti sulla ricerca, progettazione, sviluppo e realizzazione di tutto ciò che sarà necessario per i prossimi anni.
Altra proposta, che vale per tutte le province, è il fatto che si sta concretizzando la possibilità di un ritorno ad un sistema elettorale delle Province come era prima della riforma Delrio, in pratica al ritorno delle Province nel loro ruolo legato profondamente al territorio. È necessario ridare dignità alle Province e fornire loro adeguati strumenti anche finanziari; nel 2018 col primo governo giallo-verde abbiamo iniziato a finanziare il fondo minimo della Provincia che era privo di capienza.
Si tratta ovviamente di una risposta ai territori che viene fatta a livello nazionale, non solamente spezzina.

Davide Parodi: la nautica sarà una grande occasione di ulteriore ricchezza, sviluppo e di prestigio per la provincia spezzina. Il prestigio è importante, perché consente di aumentare l’immagine a livello turistico di un territorio. Si tratta di una novità importantissima connessa alla vocazione del nostro territorio.
Condivido quanto detto dalla Senatrice Pucciarelli; in particolare, ritengo fondamentale il ruolo della Provincia come Ente “intermedio” che può eseguire programmazione territoriale e attività per le quali la Regione è troppo lontana e il Comune troppo piccolo, specialmente in una realtà come quella italiana in cui esistono micro-comuni che hanno difficoltà a garantire i livelli di servizi essenziali ai cittadini. La Provincia è stata vittima della campagna di facciata del rottamatore Renzi, ed è stata individuata come l’Ente degli sprechi; in realtà non era così.
E il risultato della loro abolizione è stato un disastro: non è stato deciso come gestire le competenze che erano della Provincia e sono state tolte di fatto le fonti di finanziamento con cui le Province facevano attività importanti come la manutenzione delle strade e delle scuole.
Sono senz’altro d’accordo per il ripristino delle Province e anche in passato mi ero battuto contro la loro eliminazione.
Mi preoccupa tuttavia la legge elettorale delle Province; sarà una legge a preferenze, e questo in teoria è giusto perché la preferenza permette di scegliere chi governa; ma di fatto comporterebbe per i candidati consiglieri un impegno eccessivo per la campagna elettorale, degli stessi costi e delle stesse dimensioni della campagna regionale perché il collegio è lo stesso, cioè il territorio provinciale, mentre le indennità di un consigliere regionale e di un consigliere provinciale sono ben diverse. Su questo aspetto, a mio parere, è necessaria una riflessione.

Giorgio Cozzani: mi sento particolarmente toccato dal discorso delle Province, in quanto da ex Presidente ho potuto conoscere e constatare l’importanza di questo Ente, come ho sempre sostenuto. È importante per un territorio avere un ente forte come la Provincia, non si può depotenziare un ente che si occupa di servizi fondamentali nella vita quotidiana dei cittadini, come la viabilità, le scuole, il trasporto.
Io, come ho sempre sostenuto, sono favorevole al depotenziamento delle Regioni e al potenziamento delle Province sul territorio; anche perché un ente forte a livello provinciale potrebbe aiutare tanti piccoli comuni locali, come quelli dell’alta Val di Vara, che hanno bisogno di servizi che in autonomia non riescono a fare, perché ormai nei piccoli comuni operano pochissimi dipendenti, e quindi anche un piccolo problema diventa un grande problema per loro, se lasciati da soli.   


Il Covid ha sconvolto il mondo e le ripercussioni sono state molto pesanti anche per l'economia ed il lavoro, ovviamente anche nella provincia della Spezia.
Come è cambiato il mondo del lavoro con il Covid e cosa resta oggi di quei cambiamenti?

Stefania Pucciarelli: è rimasto, in alcuni casi, lo smart working; laddove è possibile, è una buona soluzione per coniugare le esigenze del lavoratore e del datore di lavoro. C’è la possibilità degli incontri da remoto: prima eravamo abituati a trasferte per incontri di pochi minuti; oggi ci siamo abituati ad organizzare le riunioni via web; è un metodo più veloce, più economico e va nella direzione del rispetto dell’ambiente.
Non può essere utilizzato per tutto, alcune situazioni devono avvenire in presenza, ma dove è possibile dovrebbe essere maggiormente utilizzato.
È rimasto, in tema di protezione, ad esempio negli uffici l’uso dei divisori in plexiglass, che sono stati utili durante il periodo del covid, ma che continuano ad esserlo ad esempio banalmente per la protezione dall’influenza.
Il covid ci ha insegnato a fare più attenzione, a rispettare norme igieniche che avremmo già dovuto avere e avevamo dato per scontato.

Davide Parodi: il covid ci ha fatto capire che l’umanità, per quanto si sia evoluta, non è al riparo dalle pandemie. Oggi sembra ovvio ma prima del covid non lo era e l’arrivo della pandemia all’inizio ci è sembrata “fantascienza”.
La scienza deve lavorare per prevenire questo, in passato forse abbiamo sofferto di un eccesso di sicurezza.
Velocità di trasmissione nel mondo veloce e globalizzato. Il covid ci ha fatto rendere conto del divario digitale tra l’Italia ed altri paesi, ci ha fatto capire quanto poco si era investito fino a quel momento in tecnologia.
Nel mondo del lavoro, il covid ha portato il tele-lavoro, le riunioni online; ma anche sotto il profilo dei rapporti personali, ci ha fatto capire l’importanza dei cellulari, delle video-conferenze, che durante il lockdown erano l’unico modo per mantenere i rapporti con familiari e amici.
Questo ci ha fatto capire che è necessario “galoppare” nello sviluppo di una rete veloce, di tecnologie più avanzate.
Il covid ci ha portato modalità diverse di lavorare, e non ce ne dobbiamo dimenticare.
Il tele-lavoro è uno strumento che permette di conciliare il lavoro con le esigenze familiari. Pensare che il tele-lavoro sia superato perché l’emergenza covid è finita sarebbe un errore; si deve conciliare il  tele-lavoro con la vita in azienda e con le esigenze familiari. Bisogna investire su questi aspetti della vita lavorativa.
Il tele-lavoro può essere uno strumento che, insieme a tanti altri che vanno incentivati, può aiutare le famiglie anche nella scelta di fare figli; oggi avere dei figli non è facile, sia per difficoltà economiche legate a lavori troppo spesso precari e poco retribuiti, sia per la difficoltà nei servizi come gli asili.
Dal prossimo anno alla Spezia avremo gli asili aperti fino alle ore 19.
Il covid ha dimostrato che, nella situazione di stress, il popolo italiano ne viene fuori; la capacità di risposta è stata incredibile.
Il covid ci lascia un metodo di lavorare più veloce e snello, ma anche la consapevolezza dell’importanza dei rapporti umani, che non saranno ami sostituiti dalla tecnologia. E ci lascia la grande lezione: non dare mai per scontato ciò che abbiamo.

Giorgio Cozzani: Il covid ci lascia sicuramente un nuovo modo di lavorare, un modo che non conoscevamo e abbiamo dovuto imparare velocemente.
Ci sono alcune situazioni che ancora ci portiamo dietro: mi viene da pensare ad uffici dove non si entra senza appuntamento o dove non si può andare e fare la classica fila; forse, in alcuni casi, si potrebbe ritornare alla vecchia maniera, soprattutto per persone “deboli” come gli anziani che hanno difficoltà ad utilizzare un computer per prendere un appuntamento.
Non dimentichiamo che il covid ci ha fatto conoscere i nostri punti deboli, in primis quello della sanità. E’ stato un momento delicato, nessuno era pronto, ma neppure la nostra sanità, ci sono state delle mancanze, anche a livello locale. Speriamo che queste mancanze vengano risolte il prima possibile, questo deve essere un obiettivo del governo.
Non avevamo mai conosciuto pandemie prima del covid, ma quello che è successo potrebbe succedere di nuovo: “mai dire mai”.
E allora dobbiamo investire sulla sanità: sugli operatori sanitari, sulle strutture che devono essere adeguate; gli investimenti vanno fatti ed in maniera celere.


Quali sono le principali criticità e le più importanti opportunità per il lavoro e l'economia nella provincia della Spezia?

Stefania Pucciarelli: le maggiori criticità ci sono a reperire le professionalità che vengono richieste. C’è una fame enorme di giovani da inserire nel mondo lavorativo; non si parla solo di bassa manovalanza, ma anche di nuove professionalità dove le aziende stesse propongono bandi di formazione che vengono disattesi ; esempio Leonardo, Oto Melara, imprese di cantieristica legata alla realizzazione di yatch.
Purtroppo, la domanda di lavoro e la richiesta di lavoro oggi fanno ancora fatica ad incontrarsi.
Credo che un po' dipenda dalle famiglie, che continuano ad indirizzare i figli verso percorsi di studio con sbocchi relativi nel mondo del lavoro, mentre alcune professionalità o studi non vengono sponsorizzati. Il mondo corre veloce, non possiamo rimanere ancorati a scenari di 20-30 anni fa perché è cambiato il mondo.
Ad es Intermarine, nel giro di poco tempo dovrà assumere 400-500 persone con i nuovi cacciamine che sono in ordine. I numeri sono importanti ma bisogna trovare le professionalità ed i ragazzi del territorio che rispondano a questa domanda di lavoro.
Importante anche la ricerca di lavoro in ristoranti o pizzerie; questo è il risultato del reddito di cittadinanza, perché molte persone rifiutano il lavoro regolare perché altrimenti perderebbero il sussidio, Questo sistema ha danneggiato il settore produttivo della ristorazione ma anche altri importanti settori come quello dell’agricoltura. Inoltre la distorsione del reddito di cittadinanza ha di fatto incrementato il lavoro a nero.
Chi non può lavorare è giusto che venga aiutato nel migliore dei modi, ma chi può lavorare deve farlo e poterlo fare.

Davide Parodi: sicuramente la prima criticità di cui soffrono le imprese è la difficoltà a reperire personale qualificato. Si rischia di andare incontro a personale non qualificato, a scapito della produzione e della qualità del prodotto.
L’abolizione del reddito di cittadinanza sicuramente riporterà un po' di persone a guardare al mondo del lavoro, ma bisogna anche capire come affrontare il problema.
Alla Spezia negli ultimi 5 anni sono arrivate circa 5000 persone; da una parte, ci possono essere nuovi residenti, ma bisogna pensare strategicamente ad una politica di natalità. La politica deve guardare avanti.
Altri problemi: penso alla mobilità. La rete autostradale regionale è in condizioni pietose, anche la Cisa non è una grande autostrada. Se guardiamo verso sud, non si riesce a completare l’autostrada alternativa che passa per Livorno e arriva a Roma, che porterebbe nuovi traffici verso Spezia, ma che avrebbe bisogno di adeguare i collegamenti verso nord. E poi la grande questione che riguarda la Pontremolese, questa è una criticità che va affrontata. Non possiamo pensare che Spezia sia raggiungibile facilmente solo via mare.

Giorgio Cozzani:sono d’accordo con Parodi nell’affermare che la viabilità nella nostra provincia è senz’altro inadeguata ed è necessario investire risorse per migliorare la situazione.
Sono d’accordo con Pucciarelli per quanto riguarda la criticità sul collegamento tra professioni e istruzione; sarebbe auspicabile un collegamento diretto tra scuole e grandi industrie del territorio.
La nostra grande opportunità è quella del turismo. Ma il turismo non esiste solo sul mare; abbiamo un entroterra fantastico: la Val di Vara è ancora un tesoro da scoprire, abbiamo vicino la Lunigiana, terra storica per eccellenza. Dobbiamo cercare di andare oltre i nostri confini e offrire qualcosa in più al turista. Questo turismo, che può essere di eccellenza, può dare numeri diversi e potrebbe offrire occasioni di lavoro anche ai nostri giovani.
Dobbiamo pensare ad un turismo che non sia solo limitato alle Cinque Terre e solo al periodo estivo, ma esteso su tutto il territorio provinciale, per dare l’opportunità di crescere anche ai piccoli comuni, ed un turismo esteso ai 12 mesi.

 

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