Siamo ormai entrati nel vivo degli ultimi giorni che precedono le Primarie Pd, la guida del partito sarà decisa domenica nei gazebi elettorali. Alla Spezia è venuto Stefano Bonaccini che ha incontrato i suoi sostenitori presso il Sunspace.
"Il Partito Democratico è stato visto come un partito con la puzza sotto il naso, incapace di parlare e comprendere la gente che sta al bar.” Con queste parole il candidato alle primarie PD Stefano Bonaccini definisce la situazione che si trova ad affrontare il partito, una mancanza di dialogo con i cittadini che è venuta fuori soprattutto alle politiche, ma da cui non sono esenti nemmeno le amministrative in tutta Italia, dove, ammette il candidato, “sono stati fatti errori”.
La sfida per la segreteria nazionale porterà iscritti e non iscritti nei gazebi domenica 26 febbraio dalle 8 alle 20 e la scelta degli elettori sarà un bivio: Elly Schlein o Stefano Bonaccini. L’Emilia-Romagna è la regione in cui i due candidati sono stati affiancati, Schlein come vice presidente fino ad ottobre 2022 e Bonaccini come presidente in carica. I dem dopo le ultime politiche si sono dovuti leccare le ferite e a vacillare non è soltanto il consenso, ma anche il radicamento sui territori. Proprio su questo punto interviene Bonaccini che non nasconde il bisogno di tornare a parlare dove la gente lavora, ma soprattutto di riprendere il contatto con le realtà che si sono sentite abbandonate.
Queste primarie si vivono come un momento da cui ripartire, ma mettendosi in dubbio ed essendo pronti a rimboccarsi le maniche. Il candidato Stefano Bonaccini non risparmia qaualche critica sul locale e chiede ai dem liguri una riflessione: “Il clima che ho vissuto qui in campagna elettorale per le amministrative, devo dire la verità, non mi sembrava favorevole, avendo una lunga esperienza di campagna elettorale non ho sentito la carica da vittoria, credo che il gruppo dirigente del Pd ligure debba farsi delle domande, perché perdiamo la Regione e ad un certo punto non governavamo nessun capoluogo, nemmeno Genova che ha una storia di sinistra, a Savona abbiamo vinto con un progetto molto civico, ma abbiamo perso al primo turno sia Genova che La Spezia.” Un gruppo dirigente credibile deve accettare anche di essere fischiato, ma nei luoghi deve andarci, altrimenti i voti andranno a chi sta tra la gente e chi è in grado di comunicare con tutti.
L’appello di Bonaccini è quello di avere un gruppo dirigente che riesca a mettersi allo stesso livello delle persone, senza guardare gli elettori dall’alto in basso, una chiamata “all’umiltà” che superi l’idea di avere in tasca la verità e di essere portatori di una “superiorità morale”, parole che, afferma il candidato, andrebbero eliminate dal vocabolario del PD. Infine un tasto dolente, un tema che è stato additato come la causa della dispersione dei voti: la critica permanente degli avversari. Il candidato Stefano Bonaccini ribadisce l’importanza di non fare un’opposizione urlata e sguaiata, ma concreta che risponda in modo puntuale con critiche mirate e la presentazione di una soluzione alternativa. A decidere la linea sulla quale si muoverà il Pd sono le primarie e da lunedì prossimo si capirà cosa chiede la gente al PD, la sfida è ormai agli ultimi giorni, ma l’auspicio è quello che Schlein e Bonaccini possano comunque darsi supporto e unire anziché dividere.