“Insieme al collega Ferruccio Sansa oggi siamo stati gli unici due consiglieri ad essersi astenuti dal voto sul Programma regionale della pesca e dell’acquacoltura. Lo abbiamo fatto per richiamare l’attenzione sulla situazione dei mitilicoltori spezzini: un’eccellenza della nostra regione che sta attraversando una fase di difficoltà per i danni causati dalla predazione delle orate al loro prodotto”. Così il consigliere regionale spezzino della Lista Sansa, Roberto Centi.
“I muscoli spezzini sono una prelibatezza culinaria ormai nota in tutta Italia - spiega Centi -. Ma oltre alla qualità dal punto di vista del gusto non dobbiamo dimenticare la qualità nel lavoro che viene profusa dai soci della Cooperativa. Una Cooperativa che ha saputo creare posti di lavoro e che negli ultimi anni ha investito parecchie risorse per ridurre il proprio impatto a livello ambientale con il progetto Life (insieme a Legambiente e Università) per utilizzare reti biodegradabili e con l’installazione di pannelli fotovoltaici (grazie anche ai fondi Feamp gestiti da Regione Liguria) per raggiungere l’80% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili”.
Nonostante le scelte virtuose fatte negli anni dalla Cooperativa dei mitilicoltori spezzini, oggi l’attività nel Golfo sta vivendo delle difficoltà dettate da problemi globali quali gli aggravi dei costi per l’energia e il continuo incremento del costo delle concessioni demaniali (salite nell’ultimo anno del 25%), e da problemi più specifici come la predazione dei vivai da parte delle orate.
“Per comprendere quest’ultimo problema basti pensare che nel corso della primavera e dell’estate 2022 sono stati mangiati circa 10 mila quintali da parte delle orate - sottolinea Centi -. Si tratta di una perdita che ha permesso ai soci della Cooperativa di portare alla vendita solo 6 mila quintali di prodotto autoctono”. “Questo ha significato una perdita di una quindicina di soci miticoltori nell’ultimo anno - aggiunge il consigliere regionale - e per i soci rimasti la necessità di attingere alle loro risorse, o addirittura aprendo nuove linee di credito con le banche, per acquistare merce da altri allevamenti in modo da rimpolpare i vivai”.
“Di fronte a questi dati e a questa situazione - conclude Roberto Centi - penso che come Regione avremmo dovuto, e dovremo, avere molta più attenzione per questa realtà spezzina d’eccellenza”.