Il bando per la mobilità che dovrebbe riequilibrare la distribuzione di infermieri tra l'Asl5 Spezzino e l'Asl4 Tigullio rende disponibili venti posti. Ma le domande pervenute sono 74. “Tutte le rassicurazioni sono svanite alla prova della realtà. L’ennesima beffa per i vincitori del concorso.
Succede esattamente ciò che andiamo denunciando da settimane. Gli effetti del concorsone di Alisa, mal concepito e gestito anche peggio, ora ricadono sui lavoratori della sanità pubblica e di conseguenza sulla qualità del servizio. A scapito dei cittadini liguri”. E' il commento di Davide Natale, consigliere regionale del Partito Democratico, che dalla fine di ottobre del 2022 sottolinea i problemi creati dalle modalità con cui è stato pensato il concorso per assumere a tempo indeterminato 200 infermieri tra le aziende sanitarie dello Spezzino e del Chiavarese.
Il punto del consigliere spezzino è che, in fase di domanda, ai candidati non era permesso scegliere quale delle due destinazioni indicare come sede preferita. “Alisa, dopo una prima interpretazione in cui annunciava l'esclusione dalla graduatoria a chi avesse rinunciato, aveva poi fatto sapere che la distribuzione sarebbe stata garantita ex post tramite un processo di mobilità interna – ricorda Natale -. Infine, negli ultimi tempi, una mail annunciava agli idonei che avrebbero potuto tranquillamente rifiutare il primo incarico e attendere che gli venisse proposta l'azienda sanitaria di gradimento in un secondo momento”.
Un rimpallo che ha creato evidenti storture secondo il democratico. “Il risultato è che il concorsone è diventato un sistema antimeritocratico per definizione – rimarca Natale -. Chi era risultato tra i primi ha ricevuto d'ufficio una destinazione insieme ad un aut aut: accettare quello che le veniva assegnato o rinunciare al posto di lavoro per cui era risultato tra i più titolati. Chi è arrivato oltre la duecentesima posizione ha invece potuto scegliere la destinazione. E poi ci sono i professionisti a cui è stato suggerito di prendere servizio e poi attendere la mobilità e ora sono messi in competizione con il resto dei colleghi. Perché, come dice la legge, non si può concepire una mobilità per i soli neoassunti, ma bisogna renderla disponibile per tutti i lavoratori. Infine ci sono ulteriori beffe, come è il caso di quell'infermiera spezzina assegnata al Tigullio e risultata idonea con prescrizioni che, se da un lato le avrebbe permesso l’assunzione presso l’Asl 5, non le permette la mobilità verso la stessa azienda”.
“E' un disastro, il trionfo del pressapochismo – dice il consigliere democratico -. Si apre il fianco ad una valanga di ricorsi che rischierebbero di paralizzare il sistema, perché è evidente che il concorsone ha fatto figli e figliastri. Ogni volta che Alisa ha provato a mettere una pezza all'errore originale, ha peggiorato le cose. E quando c'è da renderne conto, nessuno si fa avanti. Chi pagherà il costo di questo enorme pasticcio? I cittadini liguri ovviamente”.