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Opposizioni: "Peracchini e Toti all'arrembaggio del Parco 5 Terre" In evidenza

 "Per noi pertanto l'attuale presidente può rimanere al suo posto anche in caso di elezioni in Regione a Roma, ma solo a patto e condizione che garantisca continuità all'azione di governo del Parco"

"Stupisce l'improvviso attacco frontale del Sindaco Peracchini, presumiamo ispirato come sempre da Toti, a Donatella Bianchi, Presidente del Parco delle Cinque Terre, con la richiesta di dimissioni che andrà in Consiglio Comunale della Spezia Lunedì, firmata da tutto il gruppo consiliare dello stesso Sindaco.

La colpa di Donatella Bianchi sarebbe quella di candidarsi alla Presidenza della Regione Lazio e di non potersi dedicare a quella del Parco a tempo pieno durante la campagna elettorale e successivamente in caso di elezione, come precisano i firmatari alludendo a una incompatibilità che nella legge peraltro non esiste.
Come se Peracchini, solo per dirne una, non avesse avuto nel mandato precedente l'onorevole Gagliardi e in questo l'onorevole Frija, impegnate a Roma, addirittura come vicesindaci.

Noi riteniamo che si tratti di un pretesto bello e buono perché Toti, che è il titolare della nomina, piazzi, tramite il proconsole di turno sul territorio, uno dei suoi al posto della Bianchi, con una operazione di lottizzazione delle cariche che non ha niente a che fare con lo spoil system, bensì con un'idea di occupazione del potere che egli pratica con disinvoltura da Levante a Ponente.
È lui infatti a sistemare con le sue nomine, spesso, politici amici o amici degli amici, con una particolare attenzione per enti che possono dare visibilità mediatica, magari affidandosi a qualche guru del marketing lontano anni luce, nel caso delle 5 Terre, da una conoscenza reale di un territorio tra i più belli e i più fragili del mondo.

Ma il Parco ha bisogno di tutto meno che di marketing: serve una soluzione ragionata per la gestione dei flussi turistici, talora insostenibile, serve una trattativa seria con Trenitalia e con la Regione per le tariffe sulle tratte del parco, troppo alte e senza ricadute adeguate sul territorio, servono soluzioni per il dissesto idrogeologico e per la salvaguardia dei muretti a secco.
Meno marketing e più servizi ed infrastrutture, quindi, e la Presidente Bianchi ormai conosce bene questi problemi, che dovranno essere focalizzati negli Stati Generali in programma per il mese di ottobre.
Per noi pertanto l'attuale presidente può rimanere al suo posto anche in caso di elezioni in Regione a Roma, ma solo a patto e condizione che garantisca continuità all'azione di governo del Parco, ben supportata dall'attuale Consiglio direttivo e dalle strutture operative, rafforzando le linee di sviluppo di questo straordinario quanto delicato territorio in stretto raccordo con i Comuni interessati".

Orizzonte Spezia, Leali, Partito Democratico - Articolo Uno

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