Riteniamo primaria la questione ambientale per ridurre i profitti dei padroni, i quali preferiscono piuttosto condannare l'umanità all'estinzione che perdere un solo centesimo. Ci viene continuamente inculcato dai mass media che i nostri comportamenti individuali sono la causa di danni climatici irreversibili, ma siamo sicuri sia così? I fatti dicono altro, del 70% di emissioni di gas serra dal 1988 a oggi sono responsabili cento grandi aziende private, il sistema capitalista concentra le sue energie infatti nella sovrapproduzione esasperando le risorse disponibili, il risultato di questo meccanismo fa sì che di tutto il cibo prodotto nel mondo, idealmente sufficiente a sfamare dodici miliardi di persone, ne venga gettato via un terzo.
I padroni, ben consapevoli del risultato esponenziale della loro catena di produzione, programmano beni con scadenza prefissata, andando incontro a quella strategia denominata "obsolescenza programmata", i beni prodotti sono caratterizzati da un ciclo vitale ben definito che li rende obsoleti o inutilizzabili, vedi elettrodomestici, smartphone e capi di abbigliamento.
Lo spreco coinvolge tutte le materie prime presenti nel nostro pianeta, prime tra tutte l'acqua che secondo i dati ISTAT del Biennio 2018/2020 in Italia per il 42% è andata dispersa durante il trasporto. La succitata sovrapproduzione industriale e la corsa del Ministero della Transizione Ecologica alla produzione di energia "made in Italy" con la pressione della guerra sono infatti le cause principali di spreco della linfa della vita umana sulla terra.
La politica continua a proporre misure superflue non in grado di risolvere problematiche strutturali, chiediamo ai cittadini l'adesione in massa alla politica come strumento per il superamento del sistema capitalista.
FEDERAZIONE GIOVANILE COMUNISTA ITALIANA - La Spezia