Adottare iniziative volte a mantenere validi ed efficaci i provvedimenti di certificazione di esposizione all'amianto rilasciati dall'INAIL, salvo il caso di dolo dell'interessato accertato in via giudiziale con sentenza definitiva. E' quanto chiede al governo un ordine del giorno che è stato presentato al decreto lavoro, in discussione a Palazzo Madama, dai senatori Pd Massimo Caleo e Vito Vattuone capigruppo rispettivamente nelle commissioni Ambiente e Difesa.
La revoca da parte dell'INAIL di un numero consistente di certificazioni a suo tempo rilasciate ad altrettanti lavoratori di aziende dove notoriamente si è utilizzato amianto nei rispettivi cicli produttivi - si legge nell'odg - è avvenuta in modo massivo e non a seguito di verifica della loro illegittimità e riguarda sia ex lavoratori già pensionati sia lavoratori ancora in attività, a cui è stata accertata l'insorgenza di patologie derivanti dall'esposizione all'amianto, impossibilitati ad accedere ai benefici previsti.
E' opportuno quindi - per Caleo e Vattuone - operare affinchè si possa individuare una soluzione in grado di salvaguardare le certificazioni già rilasciate dall'Inail anche per questi lavoratori, lasciando impregiudicata, ovviamente, l'azione della magistratura nell'accertamento di eventuali casi di dolo.
I dati del Registro Nazionale Mesoteliomi - che chiudono l'odg - non lasciano dubbi, purtroppo, sulla pesantissima incidenza di questa patologia soprattutto nella regione Liguria ed in particolare per i lavoratori dei settori: Fabbricazione di prodotti in metallo, Cantieri navali, Cantieri navali (riparazioni e demolizioni), Trasporti marittimi, Trasporti aerei e terrestri, Estrazioni e raffinerie di petrolio.