In questi giorni alla Spezia l'attenzione è rivolta ad un branco di cinghiali che occupa il Parco della Maggiolina. Si discute sul possibile abbattimento degli animali oppure sulla ricollocazione nell'habitat naturale.
«In tutto questo la Giunta Toti usa due pesi e due misure - sottolinea il Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale Gianni Pastorino - Ne La fattoria degli animali Orwell scriveva: "Tutti gli animali sono uguali, ma qualche animale è più uguale degli altri". In questo caso direi che tutti i cinghiali sono uguali ma alcuni hanno più diritti di altri».
Il parco è chiuso al pubblico da quasi due settimane ed è prevista per oggi una riunione tra Regione Liguria, Comune di La Spezia, Asl ed enti preposti per decidere il futuro degli animali.
«Da una parte Toti promuove l'abbattimento sistematico di 34 mila cinghiali su tutto il territorio regionale per contrastare l'espansione della Peste Suina, dall'altra parte alla Maggiolina il Presidente di Regione Ligure dice di voler lavorare per "una soluzione non cruenta". Addirittura oggi è a Spezia per un vertice con il sindaco Peracchini. Delle due l'una».
Il primo cittadino Pierluigi Peracchini infatti ha firmato nei giorni scorsi un'ordinanza di non abbattimento dei cinghiali mentre il vice presidente di Regione Liguria e assessore all'Agricoltura Alessandro Piana ha richiamato lo stesso sindaco affinché applichi la norma che prevede l'abbattimento dei capi catturati in ambito urbano.
«La politica di gestione dell'emergenza e della diffusione dei cinghiali nei centri abitati non è chiara. La Giunta Toti si muove a tentativi mentre l'emergenze cresce sempre di più. Non c'è un piano che lavori sulla prevenzione dell'arrivo di questi animali nei centri abitati. Si propone l'abbattimento selvaggio e, in altre occasioni, si opta per la salvaguardia dei cinghiali e il reinserimento in natura».
Consigliere Regionale
Capogruppo di Linea Condivisa
Gianni Pastorino