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Nadia Maggiani: "La politica deve considerare un problema dai diversi punti di vista e trovare una mediazione" In evidenza

di Elena Voltolini - Candidata alle amministrative spezzine nella Lista Toti, se eletta concentrerà il proprio impegno di Consigliera comunale in particolare su sanità, turismo, ambiente e lavoro.

Insegnante, è stata Segretario generale della UIL spezzina e membro della segreteria politica regionale, ora Nadia Maggiani ha deciso di candidarsi alle elezioni amministrative del 12 giugno nel comune della Spezia.

Nella nostra intervista spiega che cosa la ha spinta a fare questa scelta e su quali ambiti concentrerà la propria attenzione ed il proprio impegno se entrerà in Consiglio comunale.

 

Perchè ha deciso di candidarsi e perchè ha scelto la Lista Toti per Spezia? E' stata una decisione che ha sorpreso molti.
Ho ritrovato nella lista Toti quei valori di laicità e di riformismo che mi appartengono da sempre, dato che io vengo da una tradizione socialista. Sono valori che hanno sempre accompagnato il mio percorso, sia in ambito lavorativo che sindacale.
Il mio modo di procedere, anche nell'attività sindacale, è sempre stato quello di lavorare per e non contro, lavorare per la risoluzione dei problemi. Importare è cercare di avere un atteggiamento libero da preconcetti per provare ad aiutare le persone che sono in difficoltà. E sono molte, che si tratti di difficoltà economiche o sociali. Il compito della politica è comprendere queste difficoltà, capire i bisogni delle persone e cercare soluzioni.


Ovviamente, avendo scelto di candidarsi a sostegno della rielezione di Peracchini, giudica positivamente quanto ha fatto in questi 5 anni. C'è un provvedimento, in particolare, che ritiene abbia cambiato il volto della città?
La Lista Toti ha sostenuto Peracchini sin dal 2017 ed ora ribadisce il suo supporto. Io credo che Peracchini abbia fatto un buon lavoro. Non avrà fatto grandi opere, però intanto ha gestito anche lui, penso bene, questi anni di pandemia, grazie anche alla sinergia e alla collaborazione con la Regione e la protezione Civile. Non sono state certo cose banali, nessuno era preparato per affrontare una situazione del genere.

Inoltre ha fatto una serie di azioni e progetti che hanno portato alla valorizzazione della città. Ad esempio, ripristinare il percorso delle mura, restaurare alcuni monumenti, rendere meglio fruibili i parchi cittadini: sono tutte iniziative che hanno migliorato la città. La Spezia ora è più accogliente.

La Spezia, poi, è una città più pulita: i risultati nell'ambito della gestione dei rifiuti sono evidenti, con una netta crescita della percentuale della raccolta differenziata. La città è più sicura: è stata incrementata la videosorveglianza, perchè è sempre meglio prevenire. Tanto è stato fatto anche sul fronte ambientale: prima di tutto penso al miglioramento della rete fognaria, con interventi che erano attesi da molti anni.

Forse il lavoro che ha fatto Peracchini è stato poco eclatante, ma molto importante. Certo, ci vogliono anche le grandi opere, ma prima di tutto bisogna sapere manutenere la città. Questo secondo me Peracchini lo ha fatto. Oggi la città è più vivibile, piacevole, a misura di uomo e di donna.


C'è, invece, qualcosa che il sindaco ha fatto e che lei non condivide, o ritiene vada migliorato?
C'è ancora da fare secondo me in ambito sanità. Però questo non vuol dire che è stato fatto tutto male e che va tutto male. Alla Spezia, non dimentichiamolo, ci sono anche vere eccellenze. Quello che va fatto è, secondo me, un ragionamento sulla completa riorganizzazione della sanità.

Sicuramente il Sant'Andrea non è più consono. Io penso che si debba puntare sulle Case di Comunità e sui Centri di controllo a livello territoriale. Il cittadino avrebbe così la prima risposta ai suoi  problemi sanitari e verrebbe peso subito in carico. Questo porterebbe ad una diminuzione della pressione sugli ospedali e sui pronto soccorso. Certo, serve un cambio di mentalità, anche perchè bisognerà coinvolgere i medici di medicina generale, creare una rete sul territorio. Ritengo che questa sia l'unica soluzione che potrebbe fare "muovere" la sanità, nel senso di farle fare un cambio di passo, ma anche di avvicinarla ai cittadini.

E' auspicabile che in questa consiliatura si inizi la realizzazione del nuovo ospedale Felettino.


Se diventerà Consigliere comunale, quali sono gli ambiti in cui concentrerà in modo particolare la sua attenzione?
In primis proprio la sanità. L'auspicio è che tutta la classe politica, il giorno dopo le elezioni, la smetta di fare contrapposizione e si metta intorno ad un tavolo per affrontare il problema e dare ai cittadini le risposte adeguate, in tempi brevi. Se si lavora insieme con spirito costruttivo si possono fare molte cose.

Poi c'è la questione turismo. Spezia ha una vocazione ed una storia industriale, poi, negli ultimi anni, grazie al cambio di passo della politica, ed anche all'intraprendenza dei cittadini, si sta sviluppando il settore turistico. Va bene, ma va perfezionato, in particolare conciliando il turismo crocieristico con il rispetto dell'ambiente. Questo va fatto ascoltando e tenendo conto delle esigenze di tutti. L'importante per chi fa politica è avere una visione completa, cercare di analizzare ogni cosa da diversi punti di vista, per conciliare tutte le esigenze. Non è facile, ma credo sia l'unica strada possibile per arrivare a soluzioni concrete. Nel momento in cui si ha una visione più completa si riesce a dare risposte migliori.

Ovviamente, poi, tra i miei ambiti di azione ci sarà il lavoro, anche grazie all'esperienza maturata negli anni all'interno del sindacato. La politica deve sviluppare al massimo le potenzialità che abbiamo, Spezia ne ha molte, per fare sì che i giovani rimangano sul territorio.


Lei, appunto, ha avuto una lunga esperienza all'interno della UIL. Anche il sindaco che la sua lista sostiene per il secondo mandato, Pierluigi Peracchini, è stato sindacalista, ma nella CISL. Ritiene che proprio l'aver militato nel sindacato possa dare a lei nello specifico, e in generale a chi vuole fare politica, un valore aggiunto?
Sono sicura che venire dal mondo sindacale aiuta a fare politica. E' una questione di merito, chi ha fatto il sindacalista ha fatto molte vertenze, ed in ogni vertenza ci si scontra, anche duramente, ma bisogna poi arrivare ad una mediazione. La politica deve essere questo:  mediazione, per trovare un punto di incontro tra le diverse esigenze. Non sono inciuci e non si deve parlare per questi processi di mediazione di inciuci. Il metodo di lavoro che si acquisisce nel sindacato aiuta molto in questo.

Io chiedo il rispetto della politica e di tutti gi attori della politica, si può criticare, ma c'è sempre un livello di educazione che va mantenuto: è una questione di civiltà.


Oltre che per questa capacità di mediazione acquisita nel sindacato, quali sono le sue personali qualità che dovrebbero convincere uno spezzino a votare per lei, invece che per altri candidati, anche della sua stessa lista?
Da sempre mi sono occupata di sociale e mi appassiona occuparmi degli altri e dei loro bisogni e lo faccio sempre con passione ed impegno. Sono costante nelle cose, se prendo un impegno lo porto sino in fondo, altrimenti non lo prendo nemmeno. E' un senso di responsabilità che mi hanno insegnato.  Quando credo nelle cose le porto avanti, anche se ciò significa diventare testarda. Inoltre ho l'onestà intellettuale di chiamare le cose con il loro nome, anche se a volte le verità fanno male, perchè  credo sia comunque meglio la verità che una bugia.

Per me è fondamentale provare ad immedesimarmi nell'altro perchè se cerchi di capire il punto di vista dell'altro, alla fine un punto di incontro si trova. Questo ovviamente va fatto in maniera seria e trasparente.

Sono una persona abituata a lavorare in squadra perchè credo che ognuno sia un arricchimento e porti, come dicevo prima, un punto di vista diverso.

Mi auguro che finita la campagna elettorale si depongano le armi e si lavori insieme per risolvere i problemi dei cittadini.

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