Leggiamo sulla stampa la querelle sul futuro dell’ospedale San Bartolomeo fra il dott. Franco Vaira, candidato alle comunali della Spezia e il dott. Costantino Eretta e l’avv. Andrea Pizzuto, rispettivamente vicesindaco ed assessore alla sanità e consigliere comunale a Sarzana.
Questi ultimi fanno parte della coalizione oggi al governo regionale e quindi prendiamo le loro parole come un impegno: quello a potenziare l’ospedale di Sarzana e a non svenderlo ai privati.
Noi del Manifesto per la sanità locale siamo però convinti che il futuro del San Bartolomeo sia segnato.
Ce lo dicono i dati in nostro possesso e ce lo confermano le dichiarazioni e i documenti che di volta in volta raccogliamo, rafforzati dal silenzio della Regione proprio sui dettagli del suo futuro di domani, dopodomani e di quando avremo il nuovo ospedale alla Spezia da 520 posti letto che sarà “dedicato interamente agli acuti”.
Al momento, contrariamente alle affermazioni di Eretta e Pizzuto, la situazione vede una pesante contrazione delle attività del San Bartolomeo rispetto all’era pre-Covid.
Il pre ricovero chirurgico è stato spostato alla Spezia. L’ambulatorio di ortopedia/sala gessi è stato chiuso al pomeriggio. Il reparto di ortopedia è stato chiuso ed al suo posto è stato trasferito il reparto di Infettivi. La rianimazione è stata chiusa e non sarà più riaperta, ma nulla fa presagire un utilizzo del reparto per altri servizi. L’endoscopia è stata cancellata, giacchè pure gli spazi che la ospitavano sono spariti.
Il day hospital oncologico grida vendetta: è di pochi giorni fa il video messo in rete dal Tribunale per i Diritti del Malato del nuovissimo ed ampio reparto ancora oggi completamente vuoto coi pazienti costretti alle trasferte alla Spezia.
Il reparto, inaugurato prima del Covid proprio dal Presidente Toti come “reparto a conduzione infermieristica”, non è mai stato aperto ed è oggi ancora desolatamente vuoto nonostante la necessità assoluta di posti letto.
Le urgenze chirurgiche sono sempre interdette al Blocco Operatorio e vengono effettuate alla Spezia, nonostante le note e gravi carenze di spazi ed affidabilità strutturale delle sale operatorie spezzine e di posti letto del Sant’Andrea.
Il Pronto Soccorso, salvato dalla grande manifestazione sarzanese dello scorso anno, è ancora a rischio per la mancanza di personale.
Nessuna unità di personale è stata assunta in più, anzi: il saldo fra entrati ed usciti continua a sommare un pesante aumento del segno meno con ulteriori pesanti prospettive di riduzione.
Per ultimo vorremmo evidenziare ad Eretta e Pizzuto che l’ospedale di comunità - nome fuorviante, perché di ospedale non si tratta, ma di semplice reparto di cure intermedie di 20 posti letto - non è un potenziamento rispetto a prima, perché andrà a sostituire uno dei due reparti già previsti nell’immobile individuato, questo si attivato in fretta e furia per l’emergenza Covid ed ancora da terminare: la RSA o l’Hospice, quest’ultimo attualmente ospitato nel reparto al 4° piano dell’ospedale.
E vorremmo pure far notare che il finanziamento del PNRR destinato al completamente dell’immobile altro non è che una spesa aggiuntiva rispetto al precedente finanziamento per la stessa opera, consumato dagli enormi ritardi accumulati anche dall’attuale conduzione regionale.
Ecco: se Eretta e Pizzuto hanno dettagli più precisi che ci confortino sul futuro del San Bartolomeo, magari anche solo sulla riapertura dei servizi chiusi che abbiamo elencato, ce li dicano visto che dalla regione, invece, ce li tacciono.
Manifesto per la Sanità locale
Insieme per una sanità migliore