Sono purtroppo evidenti a tutti le disastrose condizioni in cui si trova la sanità spezzina e lampanti le imperdonabili lacune che la giunta uscente non ha mai provato a colmare. La sanità è un mondo piuttosto complesso che viene gestito a più livelli e da più enti, in primo luogo da Regione e Stato. Ma il sindaco, che è la massima autorità sanitaria cittadina, specie se di una capoluogo di provincia, ha il dovere di tutelare e rafforzare la sanità territoriale.
Invece fino ad ora siamo rimasti in fondo al corteo, con atteggiamenti di sudditanza cieca nei confronti del presidente della Regione, complici di politiche vuote, inconcludenti, interessate solo ad incrementare il volume di affari dei privati e non a tutelare i cittadini.
Il risultato è una privatizzazione e un depotenziamento graduale della sanità che ha portato a enormi carenze su tutti i fronti. Infatti il personale medico, infermieristico e socio sanitario è a dir poco insufficiente e questo ha portato i lavoratori a dover sopportare turni massacranti.
Per i pazienti, invece, si prospettano attese estenuanti per accedere a esami diagnostici e visite specialistiche, causa assenza di medici, strutture e macchinari. Per non parlare dei ricoveri: oltre a mancare posti letto, i malati si ritrovano in strutture fatiscenti, che cadono letteralmente a pezzi. Mancano gli operatori socio sanitari, perciò non è garantita una cura dignitosa a chi si ritrova allettato e, spesso, solo.
Abbiamo il diritto di avere delle strutture sanitarie pubbliche adeguate, accessibili ed efficienti, capaci di soddisfare i bisogni e le esigenze di una delle categorie più fragili: le persone che hanno bisogno di cure e di assistenza. È inaccettabile che esistano malati di serie A e malati di serie B.
È fondamentale che la sanità territoriale, appoggiata da politiche regionali assennate e giuste, garantisca prevenzione e cure a tutti i cittadini, senza l'obbligo di scegliere se pagare di tasca propria visite ed esami oppure rivolgersi fuori città, o, ancora peggio, non fare nulla per impossibilità di sostenere le spese.
Noi di Spezia Bene Comune crediamo fermamente che sia indispensabile una tutela a 360° del mondo sanità, nella direzione di chi lavora e di chi usufruisce del servizio sanitario. Vogliamo che il Comune sia capace di chiedere a gran voce quello che serve alla cittadinanza, opponendosi, quando serve, a chi non tutela il nostro territorio, con coraggio e trasparenza.
Linda Pescatore,
candidata consigliera comunale per Spezia bene Comune