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Alla Spezia la "Festa della Repubblica che ripudia la guerra"

Mercoledì 1 giugno alle ore 18.00 in piazza Mentana.

Mercoledì 1 giugno alle ore 18.00 in piazza Mentana, davanti al Teatro Civico, si terrà l’evento “Festa della Repubblica che ripudia la guerra”, promosso in vista del 2 giugno da un ampio cartello di associazioni spezzine che da mesi svolgono il presidio settimanale “Cessate il fuoco! Se vogliamo la Pace, prepariamo la Pace”.

"Una festa - spiegano gli organizzatori - in ricordo del referendum istituzionale che il 2 giugno 1946 decretò la scelta da parte degli italiani della Repubblica e diede inizio all’Assemblea Costituente che portò alla stesura della nostra Costituzione. Nella quale i primi dodici articoli definiscono i “principi fondamentali” della Repubblica Italiana, sorta dalla resistenza al nazi-fascismo, esplicitati in due testi centrali: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (articolo 1); L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo (articolo 11)".

"Proprio per spiegare il significato dell’articolo 11 - proseguono gli organizzatori - durante l’evento verrà letto un ampio testo nel quale, attraverso i principali interventi dei Costituenti, appare evidente non solo l’importanza storica e giuridica di quell’articolo, ma il sostanziale tradimento del dettato costituzionale in un contesto, come quello attuale, in cui il governo italiano non solo ha deciso di inviare armamenti come modalità di “risolvere le controversie internazionali”, ma si propone di aumentare le spese militari ignorando un altro testo fondamentale, la Carta delle Nazioni Unite, che prescrive di “promuovere lo stabilimento ed il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale col minimo dispendio delle risorse umane ed economiche mondiali per gli armamenti (articolo 26)".

Mentre verranno letti i testi dei Costituenti, tutti i presenti e i passanti verranno inviati a scrivere su un grande manifesto una parola dell’articolo 11 della Costituzione. "Un modo semplice, ma diretto, per sentirci tutti partecipi – ciascuno con la propria calligrafia e le proprie caratteristiche – della scrittura e soprattutto dell’attuazione di questo fondamentale articolo che impegna non solo le rappresentanze politiche ma ogni cittadino a ripudiare la guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, spiegano i promotori dell'evento.

"Tutti i cittadini verranno inoltre invitati a sostenere l’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo affinché l’Italia si faccia promotrice nell’Unione Europea di una posizione di Neutralità Attiva e di disarmo, fermando le forniture di armamenti e sostenendo chi e quanti, in Russia e Ucraina, dichiarano l’obiezione di coscienza. E ad aderire alla campagna del Movimento Nonviolento  affermando l’indisponibilità ad ogni forma di cooptazione militare e dichiarando la propria Obiezione di coscienza alla guerra come piena attuazione dell’articolo 52 della Costituzione", concludono gli organizzatori.

 

L’evento “Festa della Repubblica che ripudia la guerra” è promosso da:

ACLI, ANPI, ARCI, Archivi della Resistenza, Associazione Culturale Mediterraneo, Associazione Amici di Padre Damarco, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi, Associazione Murati Vivi, CGIL, Chiesa Battista, Chiesa Metodista, Circolo Pertini, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Comitato Acqua-benecomune, Emergency, Gruppo di Azione Nonviolenta, Informazione Sostenibile, Legambiente, Magazzini del mondo, Non una di meno, Libera, Rifondazione Comunista, Unione Donne Italiane, Unione degli Studenti.

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