“Così com’è costruito il progetto finanziario del nuovo Ospedale Felettino rappresenta un rischio concreto per la sostenibilità del servizio sanitario spezzino: è impensabile che la Asl 5 possa sostenere l’esborso di 17 milioni di euro all’anno per 25 anni e sei mesi. Ad affermarlo è lo stesso Direttore Generale dell’ASL 5 il quale, nella deliberazione con cui approva il Piano, chiede che vengano demandate a Regione Liguria: ‘le azioni necessarie ad assicurare la sostenibilità per il Servizio Sanitario Regionale dell’operazione di PPP (Partenariato Pubblico Privato)”. Infatti, se ASL 5 ha molto spesso problemi a chiudere il bilancio in pareggio (negli anni scorsi anche con delle perdite), come può addossarsi un canone così consistente dal punto di vista finanziario? Ma a Toti e Peracchini non importa nulla, visto che la Giunta Toti alla richiesta del dirigente di Asl 5 ha replicato indicando in delibera di Giunta che “il canone previsto nel PEF è a carico dell’ASL 5”, spiega il consigliere regionale del Partito Democratico Davide Natale, facendo luce sull’operazione finanziaria per la costruzione del Felettino e osservando il disinteresse della Regione.
Le soluzioni per andare incontro alla Asl e per alleggerire il carico di spesa però ci sono: “Basterebbe che la Regione si sostituisse alla Asl5 per pagare il canone annuale, oppure utilizzasse le risorse dedicate all’edilizia sanitaria assegnate con il riparto di cui ai commi 442 e 443 dell’articolo 1 della Legge 30 dicembre 2020, n. 178, per colmare in tutto o in parte il debito con i privati. In questo caso si potrebbe realizzare il nuovo ospedale con finanziamenti interamente pubblici e non si legherebbe la gestione dei servizi al privato per un lasso di tempo così lungo (25 anni e 6 mesi)”, argomenta il consigliere PD.
“Diverso è invece quello che vuole fare la Giunta Toti - prosegue Natale - che le risorse della legge finanziaria le vuole utilizzare sì per il Felettino ma per sostituire i finanziamenti regionali con le risorse statali, togliendosi quindi lei un debito e lasciando alla Asl l’onere del mantenimento del nuovo ospedale, per saldare i privati. Una scelta che noi respingiamo con forza. Eppure in un comunicato la Lista Toti aveva affermato che le spese per il Felettino rappresentano solo lo 0,5% del budget sanitario regionale. La domanda è persino banale, perché allora non se ne fa carico interamente?”
“La Regione apre al privato, incassa i soldi dallo Stato per l’edilizia sanitaria e lascia i debiti agli spezzini - aggiunge il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi - Addossare un canone di 17 milioni di euro l’anno significa costringere la Asl a tagliare servizi, a non assumere personale, a non investire, facendo ripagare il debito - di cui la Regione ha scelto di non assumersi l’onere - ai cittadini. Le conseguenze saranno quelle di un Asl con più fughe di personale e pazienti, perché senza possibilità di investimento il rischio è un depauperamento della sanità territoriale, che così diventa meno attrattiva per gli operatori sanitari e incapace di rispondere ai bisogni dei cittadini”.
“Il Felettino – riprende Davide Natale - se realizzato seguendo questo progetto finanziario, indebolirà fortemente la sanità pubblica spezzina. La Giunta si disinteressa completamente di ciò che dice ASL 5 e questo colpirebbe ancora di più i servizi e impedirebbe di effettuare le necessarie assunzioni. Già oggi abbiamo visite specialistiche ed esami di controllo che non possono essere prenotate o che richiedono tempi d’attesa biblici, non riesco ad immaginare cosa possa accadere se l’ASL 5 dovesse farsi carico del maxi canone; con ricadute anche sul personale, che per economizzare potrebbe essere tagliato, andando ad aggravare una situazione già fortemente critica, le cui conseguenze le pagano i liguri”.
“I 70 infermieri che arriveranno dal concorsone regionale - conclude Natale - non risolveranno il problema della carenza di personale. Bastano i dati che il “Manifesto per la sanità spezzina” ha reso pubblici durante il convegno organizzato qualche settimana fa per capire che il personale necessario è molto di più di quello che è attivo nella Asl. Nel frattempo il Sant’Andrea cade a pezzi e non c’è nessuna iniziativa per rafforzare la sanità nella Asl5”.