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OSS in Consiglio comunale sino a notte fonda: è sulla loro vertenza l'ultimo atto della consiliatura In evidenza

di Elena Voltolini - Alta tensione per tutta la seduta, con la mozione urgente sulla continuità occupazione degli OSS discussa dopo mezzanotte. La maggioranza dice 4 volte NO all'inversione dei lavori.

Come avevano fatto la scorsa settimana, anche ieri sera, 27 aprile, gli OSS sono tornati in gran numero ad assistere alla seduta del Consiglio comunale della Spezia, l'ultima di questa consiliatura. Una seduta che li ha visti in qualche modo protagonisti praticamente dall'inizio sino alla chiusura dei lavori oltre l'una di notte.

Subito dopo aver affrontato le interpellanze all'ordine del giorno, infatti, parola a Federica Pecunia per illustrare l'urgenza della mozione che era stata depositata relativa alla continuità occupazionale degli OSS di Coopservice. La vicenda è ormai nota in quanto si trascina da anni: i 159 OSS di Coopservice lavoravano in ASL con un appalto esternalizzato, rinnovato più volte, ma ora non più attuabile; da tempo la problematica è nota e varie sono state le possibilità proposte e più o meno decisamente perseguite, sino ad arrivare ad un concorso che ha lasciato 120 di questi OSS fuori graduatoria e quindi sulla carta senza lavoro.

La mozione presentata ieri sera dall'opposizione chiedeva proprio di trovare soluzioni per dare una continuità occupazionale a questi lavoratori.

Tramite la Consigliera di Spezia Riformista Federica Pecunia, l'opposizione ha chiesto di sospendere il Consiglio comunale e fare una riunione dei capigruppo e dare la possibilità ai sindacati e ad una delegazione dei lavoratori presenti di parlare con il sindaco e gli assessori competenti.

L'urgenza della mozione viene approvata all'unanimità, ma già sulla richiesta della capigruppo iniziano le prime schermaglie.

“Da quando mettiamo in votazione la richiesta di una capigruppo?”, chiede Pecunia al Presidente de Consiglio Guerri che stava aprendo la votazione.

“Da sempre”, risponde quest'ultimo. “Da mai” ribatte Pecunia.

“E' stata fatta una richiesta semplicissima per una capigruppo – interviene Massimo Caratozzolo - Non serve votazione, la volete fare o no?”

Dai banchi della maggioranza arriva la risposta del Consigliere di Fratelli d'Italia Sauro Manucci: “Non vedo il problema di audire i sindacati e una delegazione di lavoratori; non abbiamo mai negato un'audizione, non lo facciamo neanche questa volta”.

Con lui concorda il capogruppo della lista Toti Fabio Cenerini: “Abbiamo sempre concesso la capigruppo quando richiesta”.

Emanuela Corbani (Spezia Vince con Peracchini sindaco) sottolinea invece: “I sindacati sono stati auditi formalmente poche ore fa”.

Il risultato è che il Consiglio comunale viene sospeso per la capigruppo, senza passare dalla votazione.

Non passa molto tempo e la seduta riprende, con la richiesta di Marco Raffaelli (PD) dell'inversione dei lavori, in modo da discutere subito la mozione invece che farla andare in coda al resto e costringere così li OSS presenti che, ha sottolineato, "domani mattina andranno al lavoro" a restare in aula sino a notte fonda.

La richiesta, però, viene respinta, per la prima e non ultima volta.

La stessa, infatti, viene riproposta dal Consigliere Caratozzolo al termine della discussione sulla deliberazione relativa a Borgo Baceo e ancora una volta respinta. Stesso esito anche per le successive richieste avanzate da Pecunia e nuovamente da Raffaelli. Dopo quest'ultimo diniego gli animi, che già nelle precedenti votazioni erano accesi, si scaldano ulteriormente: il vociare del pubblico si fa più intenso e intervengono anche alcuni Consiglieri.

Franco Vaira (AvantInsieme), rivolto alla maggioranza, afferma: “Il vostro è un atteggiamento di sfida nei confronti di queste persone”.

Caratozzolo, invece, lo definisce “un comportamento indegno” ed aggiunge: “Era vostro interesse invertire l'ordine. State mettendo a dura prova la pazienza di queste persone ed anche il lavoro delle forze dell'ordine. Siete incapaci”.

“Il Covid, con le sedute telematiche, vi ha salvato – aggiunge Raffaelli - Se ci fossero state le sedute in presenza non avreste retto fino a qui, sareste esplosi prima. Voi le critiche dei cittadini non le reggete”.

Ribatte Cenerini, accusando l'opposizione: “La vostra è solo becera propaganda fatta sulla pelle della gente”.

Con la tensione che si fa sempre più palpabile si procede con la discussione dei restanti punti all'ordine del giorno, tranne due mozioni ritirate, da Baldino e Paita, per accelerare i lavori.

Manca poco alla mezzanotte quando Federica Pecunia illustra la mozione: “Dopo la capigruppo pensavo ad un andamento diverso; sono rimasta esterrefatta dal vostro comportamento. Questi lavoratori li abbiamo seguiti in tutti questi anni, abbiamo fatto proteste e proposte per cercare una soluzione, discutendole insieme ai sindacati. Probabilmente non c'è stata la ferma volontà di risolvere il problema prima del concorso”.

Sul contenuto della mozione urgente relativa alla continuità occupazionale per questi lavoratori spiega: “Chiediamo una trattativa sindacale all'interno di un tavolo regionale per trovare soluzioni concrete per la ricollocazione dei lavoratori che non hanno passato il concorso. Chiediamo quello che i sindacati hanno chiesto in Commissione, ovvero un appoggio forte del sindaco e dell'amministrazione, che dovrebbero incatenarsi a Genova sino a quando tutti i 120 lavoratori non saranno ricollocati. Inoltre chiediamo l'applicazione dell'emendamento Rossomando, non su un anno, ma sul fabbisogno triennale. Il sindaco chieda quale è il reale fabbisogno di Asl5 per il triennio 2022 – 2024. Infine vogliamo sapere quali siano davvero le strutture che sono disposte ad assumere oss”.

Si apre la discussione ed interviene Fabio Cenerini: “Il centrodestra in regione aveva proposto l'inhouse ed è stato bocciato. 120 sono gli OSS esclusi dal concorso, con il decreto Rossomando 60 saranno sistemati, inoltre le persone vicine alla pensione vi saranno accompagnate. Restano circa 40-50 lavoratori per i quali sarà cercato un posto nelle strutture. Io penso che si arriverà alla sistemazione di tutti in breve tempo. La situazione non è drammatica come la state facendo voi”.

“Quello che domina tra gli OSS è la stanchezza – afferma Caratozzolo – sono stanchi di tante parole, basta. Io apprezzo, signor sindaco, la sua disponibilità che è andata a cozzare però con la mancanza di rispetto dimostrata questa sera nel non trattare subito la mozione. Di cosa avevate paura voi della maggioranza: che poi noi ci saremmo alzati e non avremmo votate le vostre delibere? Ci sono tante responsabilità dietro questa vicenda e ora che siamo all'epilogo mi fa specie che qualcuno pensi che stiamo usando questi lavoratori per la campagna elettorale”.

"Questa dramma è figlio di politiche ultradecennali. Gli appalti e le esternalizzazioni hanno portato allo sfacelo di oggi – commenta Massimo Lombardi (Rifondazione Comunista – Spezia Bene Comune) - Ora la politica è sconfitta e lo sarà fino a che non verrà trovata una soluzione per tutti questi lavoratori. La nostra sanità ha bisogno di 250 figure professionali. Dobbiamo pretendere una collocazione precisa per tutti. Ora la sfida è: chi dà un contributo per stabilizzare questi lavoratori?”

“Il combinato disposto dei primi due punti dalla mozione, ovvero intervenire al tavolo regionale ed applicare l'emendamento Rossomando – afferma Centi i LeAli a Spezia - può risolvere il problema”.


Il Consigliere Raffaelli afferma: “i motivi ci sono e sono ben validi se siamo di nuovo qui a parlare di questo tema. E' stato detto da alcuni consiglieri di maggioranza che il sindaco sta già facendo tutto quanto chiede la mozione, io non so cosa stia facendo. I lavoratori chiedono chiarezza e trasparenza. Vogliamo risolvere questa situazione?”

“La capigruppo è durata pochissimo perchè quello che è scritto nella mozione è quello che era già stato stabilito – ribadisce Emanuele Corbani - Come è stato in passato per i lavoratori, ad esempio, della San Giorgio e della Ceramica Vaccari, neanche per questi OSS si può dire che avranno il loro posto come prima, ma questa mozione chiede di fare un percorso che è già stato avviato”.

Vaira lancia un appello a tutta l'aula: “I giochi non finiscano qui. La paura che ho è che al di là delle formali enunciazioni non ci sia poi la convinzione reale di fare tutti insieme una battaglia per questi lavoratori. Non si può parlare di meritocrazia legata al concorso di fronte a persone che lavorano da 20 anni. Oggi bisogna stabilizzarle e non vedrei nulla di strano se la Regione lo facesse anche in deroga, sulla base dei fabbisogni futuri”.

Si passa alla votazione e la mozione passa all'unanimità, con 25 voti a favore.

Se davvero sarà tradotta in realtà e se si troverà una soluzione per questi lavoratori lo si saprà a breve, perchè il tempo stringe.

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