Nel suo incontro di fine mandato avvenuto ieri, 22 aprile, il sindaco uscente è riuscito a dire una cosa di una gravità senza precedenti. Dopo aver definito la sanità un tema non politico, lavandosene di fatto le mani rispetto ai problemi di salute pubblica con cui i suoi concittadini si scontrano ogni giorno, ha affermato che la Soprintendenza è il male di ogni città del nostro Paese, un problema da rimuovere.
Come si possa definire un problema da rimuovere un organo del Ministero della Cultura della repubblica Italiana ha dell’incredibile.
Il sindaco uscente ha parlato di ‘sgambetti’ della Soprintendenza come se fosse un ente capriccioso che impedisce a lavoratori di buona volontà di fare semplicemente il proprio lavoro. Tutela, rispetto, salvaguardia di patrimoni comuni possono forse sembrargli parole vuote, o addirittura dannose. Peccato che se non ci fossero i beni culturali e paesaggistici sarebbe un danno enorme per il nostro intero Paese che nel giro di alcuni anni si troverebbe privato della sua storia, del suo patrimonio, della sua stessa identità.
Con la Soprintendenza serve mantenere un rapporto collaborativo e fecondo, a garanzia del territorio e di chi investe su di esso. Considerarla il nemico, invece, è pura follia.
Costruire senza criterio, costruire per il gusto di inaugurare è il vero male di ogni città del nostro Paese. Ecomostri, scempi urbani…è questa la città che sogna il sindaco uscente? Io sogno una città che rispetti la sua storia, che valorizzi le sue bellezze architettoniche, che le riporti alla luce grazie ai professionisti della cultura. Cultura, un’altra parola ignorata da questa giunta, tanto da relegarla a un assessorato che di fatto non esiste, non c’è.
Tra ‘l’uomo del fare’ come si definisce il sindaco uscente e ‘l’uomo del fare male’ è un attimo.
Piera Sommovigo
candidata sindaco del centrosinistra