La gravità della frase di Calderoli va colta in tutta la sua portata: colpisce non solo una persona di colore ( una donna, per giunta) fatto di per se' gravissimo, ma, addirittura, un Ministro della Repubblica.
E' anche per questo motivo che l'accaduto non può essere frettolosamente liquidato come "provocazione" o " caduta di stile" ( pur conoscendo tutti le "potenzialità" di cui Calderoli e la Lega hanno dato prova in questi lunghi anni) ma deve portare necessariamente alle dimissioni del Senatore Leghista.
Dimissioni a cui non vi è alternativa.
E deve farlo per le ragioni che ha indicato il Ministro Kyenge, che ha mostrato un senso dello Stato e delle Istituzioni fuori dal comune, dicendo che la vicenda personale per lei, non si è mai aperta ma resta il gravissimo problema Istituzionale che va affrontato.
E' un po' come dire che ciò che la riguarda personalmente e' nella sua piena disponibilità ma non lo sono le prerogative dell'Istituzione che rappresenta: per questo una telefonata di scuse non può mettere tutto a tacere.
Il " caso- Calderoli" occorre nella settimana in cui alla Festa Democratica della Spezia ( Parco della Maggiolina- il 16/7 alle ore 21) forse per la prima volta in assoluto, parliamo proprio del grande tema dell'immigrazione e delle esperienze della nostra Provincia.
Continuo a pensare che mettere al centro del dibattito politico una questione così importante e complessa, tipica della modernita', e farlo nella prospettiva di superare al più presto l'attuale legislazione, la vergogna dei CIE e del reato di immigrazione clandestina, nella convinzione di proseguire sulla strada del pieno riconoscimento dei diritti civili ( tra cui il diritto di voto) ai migranti, sia la miglior risposta che possiamo dare a Calderoli.
Perché l'immigrazione e' un tema che si affronta con umanità e ragione: proprio ciò che Calderoli ha dimostrato ( per l'ennesima volta) di non avere.
Michele Fiore Forum Immigrazione PD La Spezia.