Professionista affermata e riconosciuta, "pienamente soddisfatta, personalmente ed economicamente", si racconta Piera Sommovigo, candidata sindaco del centrosinistra, diretta avversaria di Pierluigi Peracchini, che per il futuro sogna una città dove lo sviluppo economico è centrale, ma moderno, green e sostenibile. E sostenibile la città che progetta deve esserlo anche nei confronti delle persone, soprattutto pensando alle fasce più deboli: per lei nessuno deve essere lasciato indietro.
Partiamo proprio da un giudizio sull'amministrazione Peracchini: qual è stato l’errore maggiore commesso in questi anni di governo della città?
L'errore maggiore dell'amministrazione uscente è sicuramente la mancanza di una visione programmatica della città: un'amministrazione che secondo me si è caratterizzata per la totale assenza di una proiezioni in avanti: vivere sul momento, sull'adesso, senza che ci fosse una visione sul futuro.
Cinque anni fa avevamo chiesto ai candidati a sindaco come sognassero la città guardando al futuro, al termine di un ipotetico mandato. Oggi chiediamo la stessa cosa a lei…
Tra cinque anni mi aspetto una città che ha visto realizzare i suoi più grandi progetti, che sono in corso di attuazione, che sono motore di sviluppo; una città che ha un nuovo ospedale, e che quindi ha saputo garantire una sanità efficiente e funzionale. Una città che sappia aiutare i cittadini che sono rimasti indietro, riuscendo a creare una rete tra tutte le associazioni che si occupano di quelle persone che non ce la fanno. Io come prima azione del governo della città mi occuerò proprio di questo, per mettere in contatto tutte queste realtà, capendo prima di tutto quali sono le loro esigenze, facendo un'analisi dettagliata di quello che offrono e di quello di cui hanno bisogno per operare.
Il Tavolo delle Povertà, che mette proprio in rete le associazioni, secondo lei quindi non è sufficiente?
E' sufficiente, ma bisogna che l'amministrazione presenzi. Un progetto del genere ha bisogno di sentire che l'amministrazione è davvero e concretamente presente.
Lei, nella sua professione, si è occupata anche di tematiche ambientali, secondo lei in cosa è carente la città sotto questo profilo? Crede sia possibile conciliare lo sviluppo economico con il rispetto dell’ambiente, soprattutto pensando al porto commerciale, che sarà ancor più sviluppato, alla cantieristica maggiore e alla nautica di lusso?
Lo sviluppo va di pari passo con l'ambiente: deve essere ambientalmente ed economicamente sostenibile. Ogni progetto, ogni opera pubblica, ogni infrastruttura deve essere preceduta da un bilancio ambientale che infatti incide sulla finanziabilità. La Commissione Europea ha elaborato la cosiddetta "tassonomia verde" e lo stesso PNRR parla di progetti in questo senso, questo vuol dire che non vi è sviluppo senza tutela dell'ambiente così come la tutela dell'ambiente è strettamente e direttamente connessa con lo sviluppo. Vorrei che si uscisse un po' da queste contrapposizioni che si sono usate per inquadrare la mia figura in una sorta di "avvocato ambientalista" quasi che questo significasse una contrapposizione a tutte le opere di sviluppo della città. Il porto è uno dei motori di sviluppo della città e saranno portate avanti, sotto la guida dell'amministrazione da parte mia i progetti previsti dal Piano Regolatore Portuale e come sindaco vigilerò perchè ci sia un'attenzione alla tutela dell'ambiente. So di trovare nel presidente dell'Autorità Portuale un interlocutore su questo aspetto serio e affidabile, sicuramente un soggetto con cui sarà un piacere collaborare.
Che idee ha sulla riconversione delle aree Enel?
L'area Enel va innanzitutto bonificata, primo impegno che si deve regolamentare con la proprietà dell'area. Poi penso ad un concorso internazionale: vorrei che quest'area così ricca di possibilità venisse aperta agli investitori internazionali e che l'amministrazione potesse fissare dei "principi guida", quindi un'area aperta alla green economy, alle energie rinnovabili e ai settori della nautica. Quindi vorrei che nel processo decisionale sul futuro dell'area fossero coinvolti più soggetti, proprio per l'importanza che ha quest'area per il futuro della città.
E invece per quel che riguarda le aree militari non utilizzate dalla difesa?
Io parto dai dati: prima avevamo 20.000 dipendenti, oggi 2.000; prima si faceva produzione, oggi si fa manutenzione, in un'area che ha mantenuto gli stessi spazi, molti dei quali quindi oggi inutilizzati. Credo che si debba istituire un tavolo nel rispetto dell'importanza che la Marina ha avuto ed ha tutt'ora per la storia della città. La necessità è rinegoziare gli spazi e vedere la possibilità di ridestinarli sia ad attività produttive sia restituendoli alla città.
Cosa ne pensa del raddoppio della linea Pontremolese indispensabile per lo sviluppo del nostro Porto, e di una zona di 'confine' come è la nostra provincia?
Le infrastrutture sono importanti. Non dimentichiamo poi che il sindaco della Spezia è anche presidente della Provincia, un ruolo molto importante e sicuramente bisogna fare squadra, oltre che con i Comuni della Provincia, anche con i Comuni che sappiamo possano essere volano per il futuro del nostro territorio e questo si può fare solo rinforzando anche le infrastrutture.
Il suo nome ha raccolto un ampio consenso, al termine di un lungo percorso, ma alcune forze hanno comunque deciso di non sostenerla, come Italia Viva. Lei come si pone di fronte a questo scenario? E se dovesse vincere, non è preoccupata della difficoltà di tenere insieme in un percorso amministrativo, così tante anime differenti?
Sono consapevole che le forze politiche che mi sostengono sono espressione di sensibilità diverse però la maturità che hanno dimostrato individuando nella mia figura un elemento di convergenza e di sintesi è un elemento di assoluta novità. Penso di poter svolgere questo compito di collante e sintesi tra le varie nature e credo di riuscire a mantenere questa funzione perchè prima di tutto la coalizione che mi sostiene è davvero coesa. Io sono una professionista soddisfatta del proprio lavoro, sia personalmente che economicamente, quindi non mi sarei messa in gioco se non avessi visto prima di tutto una forte unione ed una forte determinazione da parte di tutte le forze che mi sostengono.
Quindi, quali sono i tre punti del suo programma che ritiene imprescindibili, che la identificano particolarmente?
La sanità innanzitutto. Poi le mie due linee guida: lo sviluppo ambientalmente ed economicamente sostenibile e la lotta alle diseguaglianze. Io voglio una città proiettata in avanti e per esperienza personale e per sensibilità personale, voglio che la mia città sia attenta e generosa anche nei confronti di chi non ce la fa. Voglio una città con lo sguardo in avanti, ma che sa guardare anche indietro, sostenendo chi ha bisogno.