Leggo sulla stampa locale che la candidata Sindaco del centro sinistra, durante la presentazione del manifesto sulla sanità, ha affermato che le sue cause professionali dimostrano la sua volontà di interrompere un rapporto subordinato tra Comune e Regione.
Mi pare dunque di comprendere quanto segue. L'avvocato Sommovigo, che si presenta come estranea alle dinamiche politiche, ha deciso di difendere le Oss perché vuole interrompere quel rapporto, a sua dire, "non corretto" tra Comune-Regione. Dunque il suo agire in via giudiziale è mosso da una finalità politica ben precisa e il fine è quello di intervenire sulle dinamiche citate e modificarle.
Ebbene, penso che tutto sia legittimo, però un po' di onestà intellettuale non guasterebbe.
Non si può secondo convenienza fare finta di venire da Marte, presentarsi come candidata civica e poi, quando conviene, utilizzare ad uso e consumo l'attività professionale come strumento per battaglia politica.
Da questo punto di vista, da stimata professionista qual è, la collega Sommovigo credo dovrebbe astenersi da creare, artatamente, questa continua dicotomia avvocatura-politica. Ciò per serietà e chiarezza nei confronti dei cittadini-elettori, per evitare di confondere il ruolo politico di Sindaco a cui aspira e quello professionale di Avvocato e non correre il rischio di trasformare Palazzo Civico in aula di Tribunale.