Per quanto riguarda la cessione della BU Sistemi Difesa, è indispensabile lo Stato eserciti al livello adeguato ogni diritto di avere voce in capitolo, non solo per salvaguardare patrimoni tecnologici e livelli occupazionali ma soprattutto per continuare a disporre liberamente del prodotto e dei servizi di cui l'industria nazionale è leader. Questo vale in particolare modo per i veicoli corazzati e le artiglierie OTO Melara, fondamentali per la sicurezza della nostra nazione, alla luce di quanto si sta tragicamente evidenziando nel conflitto ucraino.
Perchè questi obiettivi di garanzia e salvaguardia si realizzino mantenere lo status quo non garantisce un futuro roseo. L'organizzazione a One Company ha privato l'Azienda spezzina della autonomia commerciale e gestionale che le ha consentito di costruire l'attuale situazione di espansione, con prodotti e mercati acquisiti grazie agli investimenti e alle iniziative messe in essere quando la Società era una SpA. Oggi la ex OTO non è nemmeno rappresentata nel vertice del Consorzio con Iveco, non ha un suo Marketing, no ha la possibilità di fare proposte ai suoi Clienti anche Nazionali essendo in questo rappresentata da funzioni divisionali e di corporate Leonardo che operano secondo priorità di business notoriamente diverse da quelle della BU Sistemi Difesa, incentrate su Elicotteristico, Aeronautico e Elettronica.
Il che si riflette necessariamente anche sulla disponibilità a concedere investimenti su nuovi prodotti o acquisizioni industriali o su innovazione. Per un futuro prospero, a garanzia di tecnologie, livelli occupazionali e supporto agli interessi della sicurezza nazionale, non basta quindi mantenere il controllo governativo, occorre che il modello di business e il livello di autonomia gestionale tornino ai livelli necessari per garantire sviluppo e piena espressione della più che centenaria vocazione industriale.
Davide Parodi
Coordinatore provinciale
Umberto Costantini
Consigliere comunale